Ci sono artisti che hanno la magia nella loro voce e Asaf Avidan è senza ombra di dubbio uno di questi. Dopo aver incantato pubblico e critica musicale nel recente tour italiano dello scorso anno e, dopo l’emozionante versione al pianoforte di “Reckoning Song” in occasione dell’esibizione sanremese del 2013, l’artista israeliano dalla voce accattivante e androgina torna all’Auditorium Parco della Musica per presentare una versione inedita di “Different Pulses“, il suo debutto solista dopo l’esperienza con The Mojos.
IL CONCERTO – Un’occasione unica in cui sarà possibile assaporare Asaf Avidan in una nuova veste acustica da one man show. A differenza del precedente tour, Asaf sarà infatti il solo a tenere il palco, accompagnato dalla sua incredibile voce, intensa e a tratti struggente. Vederlo esibirsi sarà ancora una volta un’esperienza di disconnessione sensoriale, dove la percezione sonora si contrappone prepotentemente a quella visiva; in piedi, sul palco, sembra un moicano pelle e ossa ma dagli altoparlanti esce la voce di una donna consumata da fiumi di whisky.
LA CARRIERA – Più volte paragonato a Janis Joplin (scrive Roberto Saviano “A volte penso che la voce di Janis Joplin si sia reincarnata nel corpo di Asaf Avidan”), ma con la vibrazione fumosa di Loretta Lynn e l’approccio geniale di Johnny Cash, l’artista è già noto in Italia e in Europa grazie al remix del suo brano “Reckoning Song/One Day“, la versione che ha spopolato in tutte le radio europee e raggiunto le vette delle classifiche dei singoli. Dopo anni come frontman di Asaf Avidan & The Mojos (con i quali ha aperto concerti di Lou Reed, Bob Dylan e Ben Harper), il musicista di Gerusalemme ha deciso di intraprendere la carriera solista e a gennaio 2013 è uscito “Different Pulses”, un disco travolgente ed estremamente intimo.
SOUND UNIVERSALE – “Beviamo dal pozzo culturale della nostra storia – ha spiegato Asaf –, ma la nostra musica è universale, non meno significativa di qualcuna in Dubai o New York o Tel Aviv. Scrivo sulle relazioni tra persone, sull’amore, la morte e oltre, su come sia strano e breve il nostro soggiorno su questo mondo. Per capire questo non si ha bisogno di nessun passaporto particolare”. Appuntamento, dunque, alle 21 con sonorità universali e sapori blues, folk e rock che sorprendono per la loro lontananza e, al contempo vicinanza, culturale.
Location: Auditorium Parco della Musica – Cavea
Orario: 21.00
Data: giovedì 10 luglio 2014
Prezzo: 25 euro
Indirizzo: viale Pietro de Coubertin 30, Roma
Info: 892982
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