Un ritorno importante sulla scena romana, che coincide anche con un debutto, quello sul prestigioso palco del Teatro Valle, e con una ricorrenza importante da celebrare, il settantesimo anniversario dei fatti narrati nel suo spettacolo “Maggio ’43”. Davide Enia, scrittore, attore, regista e artista tanto bravo quanto modesto, sarà in scena sabato sera e domenica pomeriggio con il suo monologo più bello, «sicuramente – racconta a Cinque Quotidiano – quello al quale sono più legato, un’esperienza importante di scrittura senza la quale non sarebbe nato il mio primo romanzo».
Palermitano di nascita e di accesa fede calcistica, Enia è uno dei personaggi più importanti del teatro contemporaneo italiano e della vivace scena siciliana dell’ultimo decennio. I suoi monologhi sono viaggi vertiginosi nella tradizione siciliana del “cunto”, un racconto che può raggiungere ritmi frenetici, modulato sul dialetto palermitano e che con qualche forzatura si potrebbe considerare antico avo del rap.
“Maggio ’43” narra la violenza del bombardamento che il 9 maggio provocò in meno di venti minuti la distruzione di gran parte del centro storico di Palermo e più di 1500 vittime. Partendo dalle storie e dalle emozioni dei sopravvissuti, Enia dispiega il filo delle immagini di devastazione e disperazione di quei giorni, legandole con la narrazione di Gioacchino, dodicenne testimone di quell’orrore. È così che Enia, senza scenografia e accompagnato solo dalla musica Giulio Barocchieri, racconta la sua Palermo e la sua gente, commovendo fino alle lacrime.
«Da quando porto in scena questo spettacolo – racconta Enia – mi è capitato di incontrare persone anziane che mi raccontavano la loro guerra e aggiungevano particolari al mio racconto. Questo mi ha portato, nel tempo, ad aggiungere alcuni canti e a lavorare molto più cesello di precisione sul testo, anche se devo dire che l’architettura drammaturgica è rimasta inalterata».
Sull’esperienza del Valle Occupato Enia ha giudizi positivi e molte speranze per il futuro: «Fui uno dei primi a sottoscrivere il documento con il quale partì l’occupazione e tutte le evoluzioni che questa esperienza ha portato. Nel corso di questi anni si stanno correggendo errori iniziali e si sta trovando gradualmente un percorso, passato per lo statuto, che porterà a una mutazione interessante nel modo di fare il teatro in Italia. Quello che è certo è che una nuova via per la gestione dei teatri è necessaria, perché non si può pensare al mantenimento di uno schema vecchio, sul quale il teatro non sta più in piedi».
Oltre che alla parte gestionale del movimento teatrale italiano, Enia è molto attento alla ricerca di nuove vie per la rappresentazione scenica e su questo – in parallelo con la promozione del suo primo romanzo “Così in terra”, premio Bancarella nel 2012 e tradotto in 17 paesi – sta lavorando con l’artista visuale Silvia Giambrone. Entrambi animeranno, proprio al Valle nel 2014, un laboratorio nel quale intersecheranno le rispettive esperienze di scrittura alla ricerca di una nuova forma di racconto.
Location: Teatro Valle Occupato
Orario: sab ore 21, dom ore 18
Data: 16 e 17 novembre 2013
Prezzo: ingresso a sottocrizione
Indirizzo: via del Teatro Valle 21, Roma
Info: +39 06.68803794
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