Il Lago dei cigni debutta al Teatro Brancaccio

La nuova versione del più famoso dei balletti con musiche di Čajkovski fino all'8 marzo

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Dal 6 all’8 marzo arriva al Teatro Brancaccio di Roma l’ultima creazione del coreografo Fabrizio Monteverde “Il lago dei cigni, ovvero Il Canto”. Tra i più apprezzati autori sulla scena contemporanea della danza italiana e reduce dal successo di “Otello” (prodotto dallo stesso “Balletto di Roma” nel 2009 e in corso di riallestimento per il prossimo febbraio al Teatro San Carlo di Napoli), Fabrizio Monteverde firma questa volta per la storica compagnia romana la nuova versione di un classico d’eccezione, reinventando il più famoso dei balletti di repertorio classico su musiche di Čajkovski.

IL BALLETTO – Capolavoro del balletto, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e notturno romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche, “Il lago dei cigni” è una favola senza lieto fine in cui i due amanti protagonisti, Siegfried e Odette, pagano con la vita la passione che li lega. Persi tra i ruoli di una lunga carriera, i danzatori stanchi di un’immaginaria compagnia decaduta si aggrapperanno ad un ultimo Lago, tra il ricordo sofferto di un’arte che travolge la vita e il tentativo estremo di rimandarne il finale. Individualità imprigionate in una coazione a ripetere, sabotatori della propria salvifica presa di coscienza oltre i ruoli di una vita svanita, gli interpreti ripercorreranno la trama di un Lago senza fine, reiterandovi gesti e legami nella speranza di sopravvivere al finale straziante di una replica interminabile.
Condannata ad una perenne metamorfosi, donna a metà tra il bene e il male, Odette/Odile sarà cigno e principessa, buona e crudele, amante fedele e rivale beffarda. Metafora di un’arte che non conosce traguardo, cercherà se stessa in un viaggio tormentato d’amore, tradimento, prigionia e liberazione; in un teatro in cui tutto ha inizio e nulla ha mai fine, andrà incontro agli stracci consumati di una vita d’artista con lo spirito bianco di una Venere per sempre giovane.

IL COREOGRAFO – Esponente di una generazione di talenti esplosa negli anni Novanta, da anni Monteverde svolge un lavoro di elaborazione stilistica e drammaturgica che ne rende il segno unico e riconoscibile. Sensibile alle suggestioni letterarie e teatrali, la sua contemporaneità coreografica si scorge nelle profondità invisibili di racconti senza tempo, tra le righe di narrazioni moderne e i risvolti psicoanalitici di favole antiche. Maestro di uno stile energico e personale, è autore di un movimento composto di intrecci e spostamenti di peso che ne orientano coerentemente equilibri e curve dinamiche. Il risultato è quello di una gestualità rotonda e morbida che richiama nel corpo l’intenzione del moto per esplodere infine in spigolosità nette e decise.

 

Location: Teatro Brancaccio
Data: 6-8 marzo 2015
Orario: venerdi – sabato h. 21.00; sabato – domenica pomeridiana h.16.00
Costo: da € 28,00 a € 37,00
Indirizzo: Via Merulana n. 244 – Roma
Info: www.teatrobrancaccio.it

 

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