Le immagini sembrano parlare chiaro. Pecore con insufficienza motoria e respiratoria, ma anche casi di malformazioni e agnelli con la bava alla bocca. E' quanto documentato in un servizio del Tg1 a pochi passi dall'ingresso della zona chiamata “3C”, nella campagna di Colleferro, nelle adiacenze del cimitero. Sono i terreni su cui pascola i propri animali Raimondo Fadda, di professione allevatore, già conosciuto alle cronache locali per la contesa legale con la Secosvim, proprietaria di alcune porzioni di quelle aree dove sorgerà tra pochi anni la tanto discussa centrale Turbogas. Da quanto dichiarato alle telecamere, la moria delle pecore è cosa di vecchia data. Fadda parla di 800 animali deceduti, circa due al giorno, con casi più frequenti durante le stagioni estive, quando il verde si mostra in tutta la sua brillantezza sul panorama della città industriale casilina. L'allevatore mostra alle telecamere una "certa sostanza" di colore grigiasto, responsabile, a suo dire, dell'avvelenamento di tutte le piante.
La città di Colleferro si è alzata ieri mattina con un nuovo caso ambientale. Nessuno sembra sapere niente. Fadda ha dichiarato di aver seppellito i suoi animali in una fossa comune, denunciando l'accaduto all'Asl e all'ufficio veterinario. E qui emerge la prima perplessità. «La Asl non sa nulla di quanto accaduto». A parlare è il sindaco Mario Cacciotti che ha invitato telecamere e giornalisti a recarsi presso i laboratori sanitari per verificare le denunce dell'allevatore. «Neanche ai Nas dei carabinieri risulta un allarme ambientale di questo tipo» – continua Cacciotti.
Sulla collina, a pochi passi dai capannoni industriali della Avio, dove qualche decennio fa operava la Bpd Difesa, nessuno aveva trovato nulla. A distanza di decenni anche la stessa perimetrazione delle aree contigue al fiume Sacco viene ora messa in discussione. Già qualche mese fa, aveva destato un certo allarmismo il caso di un piccolo terreno situato al di là dell'area sottoposta a tutela dall'ufficio commissariale dove è stata riscontrata la presenza del Betaesaclorocicloesano, la sostanza chimica rovina dei terreni colleferrini. L'opposizione consiliare, attraverso il capogruppo del Pd Renzo Carella, ha chiesto la convocazione di un Consiglio comunale. Legambiente ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Alla Pisana, intanto, si è già aperta la discussione. Domani il Consiglio voterà un ordine del giorno dei Verdi per dichiarare l’intera Valle del Sacco “Area ad alta criticità ambientale”. Il sindaco sembra già aver chiarito il caso con i propri vertici amministrativi e ha parlato di «procurato allarme», annunciando una denuncia contro la Rai. Sul caso è intervenuto anche il sottosegretario alla salute Francesca Martini che ha incaricato i Nas di verificare quanto accaduto.
Martini ha detto di ritenere che «vi sia una contaminazione del territorio che sta portando a una situazione grave per gli animali, ma anche per tutta la filiera alimentare», e potenzialmente anche per l'uomo. «Già domani (oggi ndr) – assicura la sottosegretaria – dovremmo avere qualche risultanza. La situazione è di massima allerta».
Toccherà dunque ai Nas svelare se si tratta o meno di una bufala. Cacciotti ha annunciato per questa mattina una conferenza stampa per spiegare a tutti i cittadini quanto avvenuto. «Occorre prima tranquillizzare i cittadini poi ci sarà il tempo di affrontare la questione in Consiglio comunale».