Ora è ufficiale: il Polo pubblico dei trasporti si farà. Raggiunta l'intesa tra Regione, Comune di Colleferro e Comune di Roma, riuniti martedì sera presso il Ministero dello Sviluppo economico per dar vita al nuovo soggetto pubblico-privato. Ancora non ci sono le cifre ufficiali. Tutto sarà reso noto nel nuovo bando pubblico in preparazione in questi giorni. Due settimane di tempo, questo il tempo dato agli avvocati per la preparazione della prima proposta.
Dalle prime indiscrezioni arrivate alle orecchie dei sindacati, si parla di un «investimento da 9 milioni di euro per la ristrutturazione del materiale rotabile». Spetterebbe al Comune di Roma fornire il lavoro e al Comune di Colleferro adeguare l'area dello stabilimento per l'ingresso dei treni. Per il momento si tratta solo di un'ipotesi tutta da verificare, ma è chiara la volontà di giungere a un accordo nel giro di pochi mesi.
Magari entro marzo, quando scadrà la cassa integrazione ordinaria per i 75 lavoratori esclusi dalla magra produzione. Oggi in azienda lavorano poco più di cinquanta persone e gli altri venti hanno dovuto subire il trasferimento in Francia, dove sembra ci sia lavoro. In tutto fanno centocinquanta, padri di famiglia e giovani di belle speranze che attendono una decisione ultima degli organi politici.
Il settore rotabile italiano sembra andare a rotoli. A Savigliano, altro centro Alstom, i dipendenti erano due giorni fa in protesta. Gli utili continuano ad aumentare un po' dappertuto con nuove linee produttive che hanno raggiunto anche la lontana Baghdad. Qui da noi si parla di crisi e al momento l'unica garanzia sembra essere la presenza del pubblico.