Lui avrebbe preferito un'altra, per questo ha deciso di farla finita. Una lettera scritta metà in italiano e metà in polacco in cui Dominika S., 17 anni appena, spiega a genitori ed amici perché ieri mattina ha deciso di togliersi la vita. Poche righe, tutto quel che resta di una adolescente che da qualche tempo soffriva per amore. «Si era innamorata di uno più piccolo che non si decideva e lei ci stava male» raccontano le amiche.
Ieri Dominika si è impiccata nei bagni della scuola che frequentava a Monterotondo. L'hanno trovata alcune compagne, poi sono arrivati i bidelli. La corda stretta intorno al collo. Urla e disperazione, il tentativo, estremo, di rianimarla da parte dei sanitari del 118. Tutto inutile. Vana la corsa in ospedale dove la ragazza è arrivata senza vita e dove a scaglioni in giornata, si sono riversati i compagni di classe, gli amici. La tragedia è avvenuta intorno alle 9. Una mattinata come le altre, nulla che potesse fare presagire un simile gesto.
Si è assentata per andare in bagno, è li che si è impiccata con un cordino che si è portata da casa. Le prime a intervenire per tentare un disperato tentativo di soccorso sono state due insegnanti. Hanno praticato un massaggio cardiaco, «è intervenuta anche una infermiera – dicono – ma non c'è stato nulla da fare». Una professoressa ed una studentessa che hanno assistito alla scena hanno accusato un malore e sono state portate in ospedale. Uno shock che ha colpito l'intero istituto.
Qualcuno parla anche di un gesto annunciato sul web. Nel profilo che l'adolescente aveva su Facebook si legge: «Paradiso sto arrivando». Il suo nome, poi, sarebbe seguito dalla parola 'cry', pianto. La giovane frequentava la quarta classe dell'istituto professionale per il commercio, il turismo e la grafica. Il padre, che lavora alla Mercedes, e la madre sono entrambi polacchi, da anni vivono in Italia, a Capena un piccolo centro a pochi chilometri da Monterotondo. Da lì Dominika tutte le mattine prendeva l'autobus per andare a scuola.
«Era una bellissima ragazza, studiosa e tranquilla. Non ha mai avuto problemi a scuola e andava d'accordo con tutti». Così il preside dell'istituto, Gabriele Martinella. «Era ben integrata nella classe – ha aggiunto – e aveva molti amici. Questo è un istituto frequentato soprattutto da donne e ci sono molti stranieri». «È morta, non è possibile», hanno continuato a ripetere le amiche al cellulare fuori dal nosocomio eretino. Poco distanti seduti su una panchina davanti all'ingresso dell'ospedale anche i genitori di Dominika. La loro figlia ha deciso di andarsene e nel modo più atroce.
Adriana Aniballi