"La Provincia di Roma, come e' risaputo, si e' attivata per tempo per aiutare i Comuni ad affrontare i problemi, dovuti alle particolari condizioni idrogeologiche del nostro territorio, relativi alla presenza di arsenico nelle acque erogate. Abbiamo richiesto formalmente alla Regione Lazio di attivare un tavolo tecnico con il ministero dell'Ambiente, per gestire la fase transitoria in attesa della deroga dell'UE e alle Asl, che hanno competenza in materia, di valutare la potabilita' delle acque per fornire ai Sindaci gli elementi utili ad informare i cittadini". Lo spiega l'assessore alle Politiche del Territorio e alla Tutela ambientale della Provincia di Roma, Michele Civita, rispondendo all'interrogazione del vicepresidente del Consiglio provinciale, Sabatino Leonetti.
"Per quanto riguarda, quindi, le nostre competenze in materia – continua Civita – ci siamo attivati con varie riunioni tecniche svolte dalla segreteria tecnico operativa e dal soggetto gestore Acea Ato 2 alla presenza della Asl competenti, per supportare i sindaci, che rappresentano l'autorita' sanitaria locale, nelle indicazioni e informazioni da dare alla popolazione. Abbiamo dato, inoltre, indicazioni alla Sto e al soggetto gestore per affrontare e ridurre i disagi che stanno subendo i cittadini in questa fase di emergenza, che speriamo duri pochi mesi".
"Ricordiamo inoltre conclude l'assessore Civita – che il soggetto gestore dell'Ato 2 e il commissario delegato per l'emergenza idrica hanno messo in campo in questi ultimi anni investimenti pari a 200 milioni di euro che stanno dando i primi risultati per migliorare l'approvvigionamento idrico e la qualita' delle acque. Tale piano di rientro ha gia' contribuito, infatti, ad abbassare i livelli di concentrazione dell'arsenico nelle acque da 50 microgrammi per litro a 20 microgrammi per litro in alcune aree limitate della Provincia che, grazie ai lavori e alle attivita' attualmente in corso, si abbasseranno gradualmente al di sotto dei limiti previsti a 10 microgrammi per litro". (5web)