Quando la chiarezza viene sbandierata e quando viene fatta. Sono due concetti diversi, che forse per alcuni si sovrappongono, finendo per assumere lo stesso significato. Non è questione di punto, ma quando ad essere chiamati in causa sono i cittadini la precisazione appare doverosa. Il riferimento è, ancora una volta, la vicenda arsenico nell'acqua. O meglio come la vicenda viene trattata e continua a essere trattata dall'Amministrazione di Nettuno. Che ieri l'altro ha tirato fuori un comunicato, anzi un "Avviso", «rivolto a tutta la cittadinanza residente e/o che risulta momentaneamente e saltuariamente presente nel territorio del Comune di Nettuno, finalizzato a dare la massima informazione e la massima chiarezza sulla presenza di arsenico nelle condutture del pubblico acquedotto e nelle acque emunte da pozzi privati, informando la cittadinanza sui possibili effetti dannosi per l’organismo umano, anche a basse dosi». Iniziativa lodevole e (finalmente) divenuta realtà dopo le sollecitazioni del Comitato Acqua pubblica, le preoccupazioni dei cittadini e le perplessità, o come preferisce definirli Chiavetta «allarmismi» di alcune testate, locali e non.
Il sindaco ci aveva già provato con qualche nota precedente, che però non era servita evidentemente ad allontanare lo spettro di una questione dai contorni piuttosto oscuri ma aveva contribuito solo (per carità, ben fatto) a evitare che il panico spingesse i residenti in massa a dar retta a qualche truffatore.
Ebbene, ci si aspettava delle parole che spazzassero dubbi e incertezze e invece eccoci ancora qui, al punto di prima. Il comunicato recita testuale: «Allo stato attuale di realizzazione degli interventi nel territorio del Comune di Nettuno, il valore dell’arsenico nell’acqua distribuita è inferiore ai 20mcg/l e il completo rientro nei limiti del D.Lgs.n° 31/2001 (valore di 10mcg/l) avverrà progressivamente entro il 2011».
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