Contro il drammatico fenomeno del caporalato, presente su tutto il territorio del comune e in particolare a Isola sacra interviene Alessio Marsili, presidente dei circoli Nuova Italia di Fiumicino. Marsili denuncia la drammatica realtà della sotto-occupazione, che vede ogni giorno centinaia di stranieri accalcarsi, spesso venendo alle mani tra di loro pur di accaparrarsi la possibilità di lavorare anche solo una giornata per poche decine di euro. E’ un triste fenomeno di cui si può avere un “assaggio” ogni mattina in via Passo Buole, a Isola Sacra, nei pressi della piazzola adiacente il supermercato Sigma.
E’ qui infatti che si ripetono le “scene di ordinario degrado”, in genere tra le 7 e le 11, con decine di persone che bivaccano, con enorme disagio dei residenti, in attesa di essere prelevate dal “caporale” di turno. Si tratta soprattutto di immigrati dell’est Europa che, spinti dalla fame e dal bisogno di guadagnare qualche euro, si prestano a lavorare nei cantieri del litorale romano per pochissimi soldi. Il problema del caporalato, illegale nel nostro Paese, è già stato sottoposto all’attenzione del Consiglio comunale due anni fa dal consigliere del Pdl William De Vecchis, che presentò un ordine del giorno che fu votato all’unanimità. Il fenomeno, oltre a favorire il lavoro nero, l’evasione e l’elusione fiscale, contribuisce anche allo sfruttamento della mano d’opera a basso costo ed è, secondo le stime dei sindacati, la prima causa di incidenti sul lavoro e di morti bianche. Insomma, è una piaga che va assolutamente debellata perché incrementa l’illegalità e il crimine. Anche l’Ugl, Unione generale del lavoro, denunciò in passato questo drammatico fenomeno attraverso un’articolata documentazione.
Marsili, in qualità di presidente dei circoli Nuova Italia, chiede adesso che l’ordine del giorno del consigliere comunale, che prevede un incisivo intervento della polizia e dei carabinieri per arginarlo, sia finalmente attivato. De Vecchis presentò una denuncia richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine locali perché a via Passo Buole la situazione era diventata insostenibile. Gli stranieri, oltre a ingrossare le file dei lavoratori in nero, sono infatti sottoposti ad azioni di vero e proprio caporalato da parte dei connazionali che gestiscono il racket. Inoltre, accade spesso che mentre sono in attesa di essere reclutati consumano notevoli quantità di alcool con la conseguenza sia di sentirsi male sia di far scoppiare risse anche violente. La scena mattutina descritta da De Vecchis è purtroppo consueta con tutti quei gruppetti di stranieri – ucraini, polacchi, rumeni – in attesa di essere “selezionati”. Poi, quando il “caporale” di turno ha effettuato la scelta, vengono caricati a bordo delle auto per essere accompagnati a destinazione.
A Fiumicino il fenomeno purtroppo continua a persistere. Dall’indagine effettuata tre anni fa dall’Ugl in tutta la provincia di Roma, tra cui Fiumicino, con il contributo dello stesso De Vecchis, emersero dati piuttosto preoccupanti. Il caporalato, strettamente connesso con lo sfruttamento del lavoro e con l’immigrazione clandestina, non guarda in faccia né la legalità né la sicurezza dei lavoratori utilizzati. Utilizzati e “spremuti” per poche decine di euro, nella totale noncuranza del rispetto della sicurezza sul lavoro e delle regole. La manodopera clandestina viene utilizzata in barba a tutte le regole della legge 81 (ex 626), emerse dall’inchiesta. Da parte loro, le forze dell’ordine mettono il massimo impegno per prevenire e contrastare il fenomeno attraverso un costante monitoraggio di tutte le zone a rischio, ma il territorio da controllare è esteso e sia i carabinieri sia la polizia soffrono di carenze di organico e di mezzi ben note.
Maria Grazia Stella