L'Azienda Speciale Palaexpò è uno dei gioielli del Comune di Roma, sul quale sono stati investiti molti milioni, un punto di riferimento per la cultura di tutti i romani che non può essere privatizzato a favore della Fondazione Roma. Non a caso il consigliere del PD Athos de Luca, ha presentato un’interrogazione urgente al Sindaco per sapere se risponde al vero la notizia che il Comune di Roma nell’ottobre 2009, ha firmato un protocollo con il Presidente della Fondazione Roma, il Barone Emmanuele Emanuele, protocollo per il quale la Fondazione eroga al Comune un contributo annuo di 4 milioni annui in cambio della carica di Presidente del CdA e della presidenza del Collegio dei Revisori dei Conti indicati d. La Fondazione Roma, ente di natura privatistica, opera su diverse aree quali Sanità, Ricerca scientifica, Istruzione, Arte e Cultura, Assistenza alle categorie sociali deboli, mettendo in contato le istituzioni pubbliche con i privati che contano nella Capitale. Il Presidente della Fondazione Roma, è il barone Avv. Emmanuele che la presiede da 20 anni, ma è stato nominato anche Presidente del Palaexpò e ha designato il Presidente dei Revisori dei Conti come era previsto dal protocollo. Ora De Luca chiede alcuni chiarimenti su tutta la vicenda. Il primo, se la nomina di Emmanuele sia avvenuta nel rispetto dei criteri previsti dal Consiglio Comunale per le nomine nelle aziende municipali. La seconda se la nomina sia avvenuta nel rispetto della Delibera n. 310/1997 e non vi sia conflitto d’interessi dell’Avv. Emmanuele nella suo duplice ruolo di presidente di Fondazione e del' Azienda Speciale. Se poi si considera che il Comune ha ridotto di 4 milioni i propri trasferimenti al Palaexpò e la Fondazione ne sta, sia pur parzialmente, provvedendo al finanziamento è evidente che i privati intendono fagocitare quella struttura culturale pubblica. De Luca sottolinea che a seguito della sostituzione dell’Assessore alla Cultura e in base al protocollo, la Fondazione ha la facoltà di recedervi, facoltà che è stata esercitata dalla Fondazione per cui l’incarico del Presidente del Palaexpò Emmanuele dovrebbe scadere il prossimo luglio 2011. Il Sindaco, dice sempre il consigliere del PD, per salvare i contributi della Fondazione avrebbe offerto al dottore Emmanuele addirittura la totale gestione diretta dell’intero Palaexpò, limitando la presenza del Comune al solo Comitato Scientifico. In questa trattativa con la Fondazione, si sarebbe parlato anche della nomina di Sgarbi a Direttore del Palaexpò. "In sostanza – commenta De Luca- l’operazione tra Palaexpò e Fondazione Roma nata per una virtuosa sinergia, rischia di trasformarsi in una privatizzazione a favore di un soggetto privato, anche se blasonato, privando la Capitale di una struttura culturale di grandissimo valore per tutti i cittadini romani dove lavorano 90 dipendenti. In un momento di crisi e di tagli del Governo e del Comune alla cultura, non vorremo perdere anche quelle poche strutture pubbliche che svolgono un ruolo culturale così importante.