Nel mirino della Procura di Velletri gli atti posti in essere dal Comune di Nemi e relativi alla procedura di una gara d’appalto per la fornitura di uno scuolabus. La notizia è stata diffusa ai cittadini in Consiglio comunale, lo scorso giovedì, «il più partecipato e rovente degli ultimi trent’anni ha detto Vairo Canterani, consigliere d’opposizione che insieme a Renzo Colazza ha sollevato la questione dell’appalto condito da toni molto accesi tra il sindaco Cinzia Cocchi e l’ex vicesindaco e assessore all’Ambiente e alla Scuola Alberto Bertucci». Probabilmente i motivi dei toni così accesi riguardano il fatto che, lo scorso gennaio, il sindaco Cocchi ha revocato tutte le deleghe a Bertucci in quanto, secondo le motivazioni lette anche durante il Consiglio, in contrasto con l’attività politica dell’amministrazione edi ostacolo alla realizzazione del programma elettorale.
Gli atti sotto sequestro, al momento al vaglio della magistratura, evidenziano anomalie sul corretto iter della gara tanto che l’Amministrazione stessa ha provveduto ad annullarli, in sede di autotutela, con determinazione numero 33 del 25 febbraio scorso, redatta dal responsabile dell’ufficio tecnico Gianpaolo Miglietta. Le irregolarità commesse, si legge nella determina, palesano lesione di riservatezza. «Considerato che la lesione della riservatezza ha capacità invalidante – si legge – che si riflette sulla gara a causa dellacircolazione anticipata di alcune informazioni con relativa compromissione dell’effettivo confronto concorrenziale». Al Comune è stato assegnato a marzo del 2010 un contributo di 48.126 euro dalla Provincia. Poi, probabilmente, qualcosa è andato storto nell’invio delle lettere a quattro ditte. Una delle ditte, infatti, ha chiesto chiarimenti sui dettagli della cilindrata dello scuolabus, in quanto di fatto non trattava mezzi di quella tipologia. Perché chiedere un chilo di mele a un produttore di banane? Nonostante ciò il Comune è andato avanti e il 27 settembre ha aggiudicato la gara definitiva a una ditta e, sempre lo stesso giorno, ha inviato la fattura alla Provincia.
«Intanto è rilevante sapere che il Comune ha tentato l’acquisto di uno scuolabus nonostante il servizio sia già appaltato alla ditta Schiaffini – dice Canterani– e nonostante non ci sia neppure un autista in pianta organica. A questo punto – dicono Canterani e Colazza – chiediamo le dimissioniimmediate degli amministratori che hanno pensato di gestire un affare pubblico in questa maniera, tra l’altro non prevedendo neppure un impegno di spesa da parte della ragioneria del Comune, in quanto il prezzo finale effettivo dello scuolabus (vedi aggiudicazione temporanea alla ditta Car.Ind. Spa) è pari a 49.950 euro oltre iva». Praticamente il costo finale del pulmino, compresa l’Iva sarebbe stato di 54.945 euro contro il finanziamento della Provincia di 48.126 euro per una differenza di carico da parte del Comune di 6.819 euro.
Maria Chiara Shanti Rai