Dopo il fallimento del gruppo Di Mario diverse sono le questioni che si trovano ad affrontare i curatori fallimentari. Lavoratori in cassa integrazione, fornitori non pagati, società appaltatrici indebitate e, non ultimo, il grande cantiere Parco della Minerva. “Realizzazione di un quartiere modello in posizione panoramica tra i Castelli Romani e il mare, a soli 20 km dalla Capitale – si legge nel sito del gruppo – Si tratta di un progetto di ampio respiro che comprende appartamenti e ville, ma anche tutta una serie di servizi chehanno come obiettivo principale la qualità della vita ovvero vivere naturalmente”.
Il progetto originario prevedeva 1800 unità abitative (tra appartamenti e villette) e ipotizzava la realizzazione di un centro commerciale, di impianti sportivi, di scuole e di un ospedale pediatrico. “Stato dei lavori: in fase di realizzazione”. In verità il cantiere è fermo: Di.Ma Costruzioni, società responsabile dell’edificazione del parco, è tra quelle in fallimento. La notizia ha messo in allarme quei cittadini, pometini e non, che in quel progetto residenziale hanno investito i propri risparmi per costruirsi una casa. Nel 2007 una forte campagna commerciale del gruppo Di Mario promuoveva la formula “easy home” per l’acquisto “su carta” degli immobili, una vendita con riserva di proprietà, che consentiva all’acquirente di dilazionare il pagamento dell’immobile senza passare per il mutuo bancario. «Io ho comprato casa nel 2007 – racconta un giovane acquirente – con la formula easy home. Alla fine dell’anno scorso sono stato contattato dal fondo immobiliare (Raetiasgr, ndr) con la proposta di una scrittura privata che doveva portarmi a rinunciarealla formula, ma non ho accettato».
Evidentemente la formula di pagamento proposta inizialmente dal gruppo non è risultata vantaggiosa. Ma i lavori sono andati avanti: «La mia palazzina è quasi completata – continua ci avevano detto che la consegna sarebbe stata per marzo ma ora è tutto bloccato». Per completare gli immobili è necessario che subentri una nuova società edilizia che possa concludere il cantiere e consegnare finalmente le case. Ci vorrà forse un po’più di tempo, ma le case arriveranno. Certo è che il progetto iniziale si è, per forza di cose, ridimensionato.
Chiara Folli