Una Giunta in bilico. Continuano i problemi per l’Amministrazione di Tivoli all’indomani dei tremors che hanno scosso le stanze di Palazzo San Bernardino. Un rimpasto di Giunta che esponenti dell’opposizione edella stessa maggioranza chiedono a gran voce. Arrivato già prima del rinvio (chiesto dalla stessa maggioranza), del consiglio dello scorso 15 aprile in cui si doveva discutere del bilancio.
Attacchi che Gallotti deve schivare a destra con i partiti della maggioranza che tuonavano già lo scorso 13 aprile in relazione “alle criticità delle rappresentanze organigrammatiche”, nei confronti delle quali chiedevano una risposta risolutiva che, in caso di non accordo interno, avrebbe determinato: “conclusa l’attuale esperienza amministrativa”. Ma anche a sinistra con il capogruppo del Partito Democratico Francesco Luciani lapidario: «Le forze di centrodestra – spiega Luciani – hanno certificato nero su bianco la crisi dellamaggioranza che sostiene il sindaco Gallotti. Un sindaco ostaggio dei partiti, a capo di un'armata brancaleone litigiosa, divisa su tutto, ma unita esclusivamente dallavolontà di spartirsi poltrone e posti di potere. Per il bene di Tivoli, Gallotti deve avere la decenza di dimettersi. Gli esponenti dei partiti di centrodestra – rincara il capogruppo Pd a Palazzo San Bernardino – hanno umiliato il sindaco Gallotti con il resoconto della riunione del 13 aprile, con Pdl, Udc, Amore per Tivoli e La Destra che litigano sulla rappresentanza organi grammatica, espressione neanche troppo addolcita per indicare posti e poltrone. Chiediamo al sindaco – conclude Luciani – dopo aver avuto la responsabilità di aver messo la città di Tivoli nelle mani deisoliti, vecchi, personaggi, relegati nell'ombra nei 10 annidi buon governo del centrosinistra, di recuperare un minimo di decoro per il suo ruolo istituzionale e di avere uno scatto di dignità dimettendosi. Ponendo fine a questa triste esperienza amministrativa senza slancio, senza prospettive, senza un chiaro progetto di sviluppo economicoe sociale per il nostro territorio. Tivoli merita ben altro».
Mauro Cifelli