Differenziata: esperimento Ama fallito

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Punti raccolta condominiali e in numero maggiore, che prevedano anche turni di notte e contemplino fasce orarie più ampie; istituzione di punti raccolta per pile, medicinali e deiezioni canine, che potenzino di fatto il servizio di smaltimento differenziato; riserva peri camioncini Ama di aree sosta che evitino file e ingorghi; tassa rifiuti tarata sulla quantità di indifferenziata prodotta; potenziamento del servizio di pulizia delle strade; coinvolgimento delle scuole in tema di riciclaggio e ciclo dei rifiuti; organizzazione semplificata per lo smaltimento di rifiuti organici e non di centri commerciali, alberghi, ristoranti, negozi e uffici:  sono queste le principali richieste che una risoluzione del Consiglio del X Municipio, presentata martedi 19 aprile dal Partito Democratico, ha inoltrato al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in merito alla sperimentazione della raccolta differenziata nel quartiere Don Bosco, a Cinecittà. 

Avviata nel luglio 2010, la sperimentazione è stata organizzata dall’Ama, azienda municipalizzata del Comune di Roma per la gestione dei rifiuti, attraverso punti di raccolta dislocati in aree specifiche del quartiere Don Bosco, da utilizzarsi in fasce orarie determinate nell’arco della giornata. Siffatta organizzazione, però, benché condivisibile nello scopo, ha creato notevoli disagi ad un territorio caratterizzato da un’alta densità abitativa, da un’età media elevata e dalla presenza di interi palazzi di proprietà Ipab – Sant’Alessio destinati a ciechi e ipovedenti. Il risultato è che, da mesi, il Municipio accoglie comitati di quartiere e cittadini che lamentano forti disagi in merito all’organizzazione del servizio, sollecitando un intervento: sacchetti e spazzatura generica abbandonata per le strade, topi e altri animali che animano marciapiedi e angoli, odori sgradevoli, traffico spesso in tilt per la sosta dei camioncini Ama. 

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