Chi non paga non può mangiare

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Chi non paga, non mangia. Giro di vite dell’Amministrazione comunale di Frascati sul servizio mensa e trasporto scolastico. Con un avviso pubblicato sul sito del Comune, a firma del dirigente del Terzo settore e destinato alle famiglie che hanno bambini o ragazzi che frequentano le scuole comunali, si comunica che «sarà ammesso ad usufruire del servizio di mensa solo chi è in regola con i pagamenti degli anni precedenti». Insomma, chi è in debito col Comune di Frascati resta senza pasto.

Il saldo, comunque, è possibile ancor oggi seppur in un’unica soluzione. Un giro di vite deciso e definitivo, reso possibile dall’attivazione del servizio informatizzato di gestione dei buoni pasto e del ticket per il trasporto scolastico. C’è qualcuno che però alimenta qualche perplessità. «Sono pienamente d’accordo con quanto sta facendo il Comune – dice una mamma di Frascati –, l’unica cosa che mi lascia perplessa sono le modalità di applicazione di questa regola. Non vorrei insomma che nell’impossibilità di contattare direttamente i genitori, la notizia di non poter usufruire del pasto venga data direttamente al bambino, mettendolo in seria difficoltà di fronte ai compagni di classe».

Leggermente ritoccate anche le tariffe: il trasporto scolastico è stato portato a 25 euro al mese, mentre un pasto costa 3,5 euro ai residenti e 4 ai non residenti. Invariate le modalità di ricarica del badge elettronico, comunque in possesso delle maestre e direttamente gestito dalle scuole. Per mettere soldi sul conto del proprio figlio i genitori possono recarsi in uno dei numerosi punti convenzionati di Frascati e ricaricare il badge al costo di 1,3 euro ad operazione. «Peccato solo – conclude la mamma – che sia indispensabile avere i contanti, perché altre forme di pagamento non vengono accettate». 

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