È stato confermato dall’Unione Sindacale di Base lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale indetto per lunedì 7 novembre. Una protesta estesa all’intera giornata ma nel rispetto delle fasce di garanzia.
"Gli ultimi avvenimenti nel settore, dove si profilano esuberi, tagli al salario, aumenti dei carichi di lavoro, riduzione di servizi ed aumenti delle tariffe, confermano la necessità di una forte reazione da parte dei lavoratori del Tpl – si legge nella nota sindacale dell’USB – Il collasso delle aziende di trasporto napoletano, che hanno sospeso il pagamento degli stipendi; la disdetta del contratto aziendale all’Atac di Roma, dove si profila anche la separazione di questa azienda dal Consorzio Metrebus, con pesanti ricadute economiche sui costi per tutti i cittadini; o il caso della Calabria, dove accordi a perdere hanno concertato il taglio del salario di secondo livello, testimoniano l’urgenza di risposte per un settore strategico per il Paese".
"Dopo la mobilitazione di ieri di fronte all’ASSTRA, da cui è scaturita la partecipazione di una delegazione USB al convegno sulla disciplina dei servizi pubblici dopo manovra e referendum, e dopo la partecipata assemblea di Roma, in cui lavoratori dei servizi pubblici e cittadini hanno evidenziato una comune visione sui problemi del trasporto locale, USB vede rafforzate le ragioni dello sciopero del 7 – ha proseguito Usb – Di fronte a questo ennesimo sciopero nazionale, consapevole sia delle difficoltà dei lavoratori sia dei cittadini utenti, USB ritiene inoltre quantomai urgente e indispensabile che le associazioni datoriali ed i referenti istituzionali tutti, senza tenere conto dei diktat imposti dalle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto, avviino un confronto reale e permanente con USB, che rappresenta un’ampia fascia di lavoratori del settore".