L'ennesimo "caso" che investe le casse (in rosso) del Comune di Pomezia è partito lo scorso fine settimana dai muri della città, su cui sono stati affissi diversi manifesti dei dipendenti della società Innova Spa, appaltatrice del servizio mensa per le scuole elementari. Sui cartelloni i lavoratori denunciano il mancato pagamento degli stipendi "a causa del non avvenuto versamento, da parte del Comune di Pomezia, della somma di 5 milioni 600mila euro per i servizi prestati". Un debito ingente, da parte dell'ente di piazza Indipendenza, che metterebbe in serie difficoltà l’azienda e di fatto la costringerebbe a bloccare i bonifici dei 64 addetti impiegati sul territorio comunale. «La situazione non è più sostenibile», spiega il direttore Affari legali della Innova Spa, Amedeo Apicella. «Finora la società ha sempre pagato e con estrema puntualità, adesso non è più nelle condizioni di farlo. Ci sono fatture non onorate che risalgono a febbraio del 2009 e in questo lasso di tempo il Comune ha disatteso tutte le rassicurazioni che ci ha fornito. Ci dispiace per i lavoratori ma non abbiamo più la liquidità per effettuare i pagamenti. Il Comune dovrebbe finalmente farsi carico delle proprie responsabilità», conclude Apicella, «e presentarci al più presto un piano di rientro dal debito. Allo stesso tempo dovrebbe effettuare un congruo versamento nei confronti dell'azienda, in modo da permetterci di pagare gli stipendi dei dipendenti».
La vicenda, che presenta dei lati non pienamente chiari, in primis sui reali committenti ed esecutori dei manifesti, è stata ovviamente cavalcata politicamente da Sinistra ecologia e libertà, che ha chiesto al sindaco, nella sua veste di titolare ad interim della delega al Bilancio, di riferire immediatamente in Consiglio «circa la situazione dei rapporti economici con la Innova Spa e sulle iniziative che intende intraprendere per saldare il debito e per garantire il rispetto dei diritti dei dipendenti». La replica del primo cittadino non si è fatta attendere e in un comunicato al vetriolo De Fusco ha puntato l'indice prima contro la stessa azienda, poi proprio contro il gruppo di centrosinistra guidato da Alba Rosa. «E’ inaccettabile», ha detto il sindaco, «che si strumentalizzino i lavoratori utilizzando la loro condizione lavorativa e i loro bisogni economici per metterli contro l’Amministrazione. Le difficoltà economiche ci sono e i debiti verso la società Innova si sommano ad altri pregressi di cui in questi anni ci siamo fatti carico, pagando fatture antecedenti al 2006. Ritengo altresì inaccettabile la strumentalizzazione da parte di quelle forze della sinistra che sono responsabili quanto e forse più di noi delle condizioni finanziarie delle casse comunali. Nonostante le difficoltà, che si sono accentuate in questi ultimi due anni, abbiamo sempre garantito gli stipendi ai dipendenti». Obiettivo che il sindaco cercherà di perseguire anche stavolta: domani è infatti già in programma una riunione con i vertici della Innova per parlare del piano di rientro dal debito, mentre in settimana si terrà una conferenza stampa volta a illustrare cause e strategie di rilancio delle casse comunali.