Grosse novità per il porto turistico di Fiumicino. Questa mattina l’ufficiale giudiziario ordinerà alla Save Group di sgomberare il cantiere del costruendo Porto della Concordia dando seguito all’ordinanza del tribunale di Civitavecchia del 22 settembre scorso. Cosa significa? Innanzi tutto la restituzione alla Sielt Immobiliare del possesso del cantiere. E di conseguenza la ripresa dei lavori, ormai fermi da mesi. L’area interessata è quella compresa nella zona del vecchio faro, laddove è stato deciso che sarà costruito il più grande scalo diportistico del Mediterraneo, un bacino da 1445 posti barca. Dopo la posa della prima pietra a febbraio dello scorso anno alla presenza delle autorità, si verificarono una serie di eventi che portarono alla stasi dei lavori.
Tra questi, i problemi relativi al mancato pagamento per il lavoro svolto dagli operai da parte della Save Group, la subappaltatrice, che vantava crediti nei confronti della stessa Sielt. Durante il contenzioso, andato avanti per mesi, i lavoratori e i fornitori a dicembre del 2010 bloccarono per protesta con i camion la strada di accesso al cantiere. Tra estenuanti trattative, schiarite e nuove proteste, la vicenda finì in tribunale provocando, manco a dirsi, l’ennesimo stop. E a Fiumicino, dove la realizzazione dell’infrastruttura rappresenterebbe un’occasione preziosa di rilancio per il territorio anche in termini occupazionali, scoppiarono polemiche e discussioni. L’opposizione di via Portuense chiese la convocazione di un Consiglio straordinario, mentre si mobilitarono i consiglieri regionali.
Sembrava, insomma, una situazione senza via d’uscita e in molti piangevano per un’opera che pareva destinata a diventare l’ennesima cattedrale nel deserto presente sul suolo italico. In realtà, lunghezza degli iter giudiziari permettendo, il tribunale di Civitavecchia, dopo aver effettuato le opportune valutazioni, si è pronunciato. Ed è stato categorico: alla Save è stato ordinato di “rilasciare immediatamente tutte le aree… provvedendo contestualmente alle spese processuali”. Stamattina sarà data esecuzione al provvedimento. «L’esecuzione», ha reso noto Sielt in una nota, «si è resa necessaria per il comportamento resistente della società Save Group che continua, ancora oggi, a occupare senza titolo le aree di cantiere, impedendo di fatto la prosecuzione dei lavori di realizzazione dell’opera». Appena sgomberata, l’area verrà messa in sicurezza e si procederà con la costruzione della strada di cantiere.
Maria Grazia Stella