Buche profonde fino a quaranta centimetri

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Sono rimaste buche profonde fino a quaranta centimetri. Dopo la grande pioggia i residenti dell’Infernetto devono fare i conti non solo con i danni subìti dopo l’alluvione ma anche con i dissesti stradali di cui da tempo segnalano al Comune. Ma tutto resta fermo. E anche le loro buche. Nessuna strada è esclusa: da via Antonio Lotti a via Cirea, fino a via Wolf Ferrari e via Tommaso Traetta.

La situazione è la stessa ovunque. Impossibile evitarle. Su via Antonio Lotti i dissesti stradali sono sia ai lati che al centro della carreggiata, un pericolo per le macchine e soprattutto per i pedoni: «All’Infernetto, ovunque vai è un colabrodo», racconta Francesca Verdiani residenti proprio in via Lotti, «se poi la strada è anche poco illuminata, e accade spesso, è ancora più pericoloso se la buca è troppo profonda si rischia addirittura di perdere il controllo della macchina. Oramai non ci siamo abituati e più che le strade, sappiamo a memoria dove si trovano le buche. La situazione a un certo punto – aggiunge – sembrava anche migliorata l’anno scorso perché l’amministrazione municipale ha fatto diversi interventi sulle strade a grande percorrenza soprattutto. Non era molto, ma già qualcosa. Però è stato tutto inutile: con l’ultima inondazione ci ritroviamo anche peggio di prima. La strada in certi punti è proprio saltata, alcuni di noi hanno addirittura riparato da soli le voragini che si sono aperte davanti ai nostri cancelli. Ma si può continuare così?».

F.R.

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