Stretta del Comune sui centri anziani

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Bufera improvvisa sui centri anziani di Ardea. La notizia, come un fulmine a ciel sereno, è trapelata ieri e oggi sarà al centro del dibattito in un Consiglio che, all'immediata vigilia, sembrava dover essere di "ordinaria amministrazione". Così non sarà, dopo le pesanti accuse mosse dal dirigente dei Servizi Sociali Giovanni Cucuzza ai presidenti dei tre centri anziani comunali. In una lettera Cucuzza sottolinea che “non risultano ancora versate sul conto corrente del Comune le somme richieste (…) a titolo di restituzione di quanto indebitamente rendicontato come spesa ammissibile nel bilancio consuntivo 2009". Pertanto "lo scrivente Ufficio proporrà (…) perchè i centri non sono in grado di funzionare regolarmente e hanno commesso gravi violazioni del regolamento, lo scioglimento (…) al Consiglio comunale".

Alla missiva, datata 15 novembre, hanno risposto il giorno successivo i presidenti delle strutture di Ardea centro, Tor San Lorenzo e Nuova Florida. Una replica dettagliata, puntuale, in cui viene sottolineato il "comportamento indegno e fortemente lesivo della dignità degli anziani del comune". Domenico Tavolieri, Francesco Amoroso e Pasquale Riso partono da un'analisi del regolamento e del modus operandi quanto meno "discutibile" con cui Cucuzza ha proceduto: "I centri", scrivono, "rendono conto all'assemblea alla presenza degli addetti dell'ufficio Servizi sociali" e "riferite alle contestazioni in questione non ci risulta che alcun appunto è stato mosso all'atto della discussione e dell'approvazione". Per chi gestisce l'attività, insomma, non c'era stata allora nessuna contestazione e non c'è stata poco tempo fa nessuna comunicazione sul "caso", nè a voce nè soprattutto scritta. Inoltre "dette attività complementari, per quanto riguarda le note contabili, sono in perfetta linea con le norme e in ogni caso, essendo i Centri e non il Comune titolare delle risorse ad essi assegnate, il relativo finanziamento (…) esula dalle finalità delle contestazioni". Infine, si chiedono, perchè il dirigente non ha sporto denuncia preso gli organi giudiziari, rischiando così di incappare in "omissione di atti d'ufficio?". Incassata l'accusa, i presidenti si rimettono in moto annunciando che presenteranno alle autorità competenti le note contabili per verificare se sussistono violazioni e che daranno "mandato ai nostri legali per verificare gli estremi di difesa delle nostre onorabilità". Si dicono, inoltre, pronti a valutare "l'occupazione dei centri da parte degli anziani iscritti". Ma la vicenda non finisce qui.

Ci sarebbero altri lati oscuri, legati al ritiro del finanziamento regionale per il 2010 e alla mancata consegna di quello relativo al 2011 che sarebbe, secondo i gestori dei centri, "in giacenza presso le casse comunali". «Il Comune non può attaccare in questo modo e con tale prepotenza un aspetto sociale di questa portata», interviene Enrico Cacciotti, esponente del direttivo del Partito democratico provinciale e locale. «L'atteggiamento dovrebbe essere diverso. IL'Amministrazione da una parte dimostra di essere sorda alle necessità e alle problematiche dei cittadini, dall'altra continua a palesare un evidente deficit di trasparenza gestionale. Non a caso sul sito comunale l'ultimo atto pubblico che i cittadini possono visionare si riferisce al 2009. E' anche per questo – conclude Cacciotti – che i cittadini si sentono sempre più distanti dai rappresentanti politici al governo ed è per questo stesso motivo che un malcontento latente comincia ad emergere con sempre maggiore insistenza".             

Diego Cappelli

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