Sono stati congelati per altri venti giorni i licenziamenti dei dipendenti della clinica San Raffaele di Velletri. Mentre oggi verrà ufficialmente autorizzata l’apertura della struttura di Monte Compatri che temporaneamente accoglierà il personale di Velletri. Il trasferimento sarà provvisorio in attesa che la commissione appena nominata dalla Regione proceda con le verifiche alla struttura veliterna avvalendosi dell’ausilio degli uffici tecnici del Comune. Questo è quanto è stato deciso in occasione del vertice di ieri pomeriggio in Prefettura a Roma. Il prefetto Giuseppe Pecoraro ha infatti convocato il presidente del gruppo Carlo Trivelli, l’amministratore delegato per il San Raffaele Antonio Vallone, un rappresentante della Regione, il sindaco di Velletri Fausto Servadio e il direttore della Asl RmH Alessandro Cipolla per chiarire la questione ancora pendente. Se ieri non si fosse tenuto questo incontro, oggi 250 dipendenti del San Raffaele si sarebbero ritrovati senza lavoro. «Metterò l’ufficio tecnico a totale disposizione – ha detto il sindaco Servadio – per far sì che a Natale i malati siano di nuovo dentro la clinica e i lavoratori in piena attività».
Oggi scadeva infatti la proroga dei licenziamenti concessa dalla proprietà San Raffaele a seguito di un precedente accordo raggiunto in Regione. In occasione del vertice dello scorso 26 ottobre infatti, la Regione si è impegnata ad istituire una commissione mista per verificare l’idoneità della struttura di Velletri e un’altra per autorizzare o meno l’apertura di Monte Compatri. In questo lasso di tempo la proprietà ha ritenuto doveroso congelare l’esecutività dei licenziamenti. In una prima fase, infatti, i lavoratori sono stati messi con le spalle al muro, costretti ad accettare 250 licenziamenti in tronco da parte della proprietà a causa della revoca dell’accreditamento da parte della Regione il 23 giugno scorso. La revoca è arrivata a seguito di ispezioni da parte della Asl Rmh e dei Nas che avrebbero evidenziato diverse difformità in più locali della struttura. Intanto Monte Compatri, con i suoi circa 400 posti letto, finalmente aprirà. «Noi non abbassiamo la guardia – ha detto Bruno Ruscio, il lavoratore che più volte ha indetto manifestazioni e si è incatenato ai cancelli della clinica veliterna –: ci auguriamo che questa storia finisca una volta per tutte e che Velletri possa tornare ad aprire ai ricoveri entro venti giorni».
Maria Chiara Shanti Rai