Si sono dati appuntamento sabato mattina davanti alla scuola materna ed elementare di viale dell’Elettronica, dove hanno allestito un banchetto con tovagliette e merendine per dare vita ad una “pausa merenda” inconsueta. Sono partite così una serie di iniziative di protesta portate avanti dai genitori dei bambini che frequentano il plesso scolastico preoccupati per la pianificazione dell’orario mensa diviso in quattro turni molto distanti tra loro. Il primo orario previsto è alle 11.45 mentre l’ultima pausa termina alle 14.30, cominciando alle 14. Critiche all’organizzazione erano partite già un anno fa.
«E’ una situazione ormai insostenibile. L’anno scorso si dovevano fare dei lavori all’interno della scuola per adeguare il locale mensa. Ora, dopo che i lavori da parte del Municipio XII sono stati eseguiti e i nuovi provvedimenti dei vigili del fuoco consentirebbero di abbattere un orario, non capisco cosa si aspetti per attivare la riduzione effettiva a tre orari, facendo mangiare i bambini della materna insieme a quelli della prima elementare a mezzogiorno», è quanto sottolinea Paola Cavaliere del Comitato di Mamme e Papà di via dell’Elettronica «Per i bambini più grandi – interviene Caterina, un’altra mamma – il pasto dell’ultimo turno delle 14.00 è particolarmente difficile da sostenere poiché vi è un gran lasso di tempo che intercorre tra la merenda di metà mattina e il pranzo vero e proprio. Non comprendo perché ancora non si dia corso alla possibilità di far mangiare i bambini su due o tre orari fissi. Cosa manca? Quali sono ancora gli ostacoli?».
«I genitori sono giustamente preoccupati per la salute dei propri bambini e noi siamo al loro fianco – dichiarano i consiglieri del Municipio XII Vincenzo Vecchio e Matilde Spadaro – l’anno scorso abbiamo sostenuto con ogni sforzo l’esecuzione dei lavori necessari da parte del Municipio, ma ora non capiamo proprio quali siano gli ostacoli all’apertura della mensa in orari più idonei. Saremo tra i genitori con una petizione. Ciò che conta più di ogni altra cosa è il benessere dei piccoli frequentatori della scuola e per questo scopo dobbiamo batterci senza se e senza ma».
Fabrizia Memo