Quella via chiusa da mesi

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Sono passati 13 mesi da quando via Villa di Livia a Prima Porta è stata chiusa, dopo vari sopralluoghi dei vigili del fuoco, per «l’instabilità geologica del costone tufaceo» che stava letteralmente sgretolandosi rischiando quindi di franare in mezzo alla strada. I lavori di messa in sicurezza, preceduti da una fase di studio tecnico, sono iniziati solo da pochi giorni.

«E’ tutto chiuso, la gente non può entrare, la situazione va avanti così da più di un anno – dice uno degli esercenti – il nostro lavoro così muore. E’ uno scempio, come si fa ad accettare queste cose, in questo momento non ci sono i parcheggi e le persone non vengono», dice un altro poco dopo. Via Villa di Livia è la via in cui si trova lo “storico” mercato di Prima Porta a pochi passi dalla stazione della ferrovia Roma-Viterbo. La via, inizialmente chiusa totalmente al transito, ad ora è aperta grazie ad un piccolo passaggio pedonale. Gli esercenti lamentano la grossa perdita di clienti mentre i cittadini protestano per il forte traffico nelle ore di punta causato dalla chiusura della via. Lo scorso sabato mattina il Partito dei Comunisti e il Partito Democratico della zona hanno organizzato un sit-in di protesta con tutta la cittadinanza e i lavoratori degli esercizi commerciali interessati per lamentare da una parte la lentezza dei lavori e dall’altra il loro costo, pari a 500mila euro: «uno spreco di denaro per dei lavori che si potevano fare con molto meno».

Il Presidente Giacomini parla di «tempi tecnici dovuti al fatto che sono più di 11 gli enti e i dipartimenti che dovevano dare l’autorizzazione a procedere» data la vicinanza dell’antica villa romana appartenuta alla moglie dell’Imperatore Augusto da cui prende il nome la via stessa. La protesta di cittadini e commercianti va avanti.  

Riccardo Razionale

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