A fine marzo, in piena campagna elettorale, Polverini e Palozzi annunciarono entro il 26 settembre la fine dei cantieri del pronto soccorso di Marino: un termine “sforato” ormai da 2 mesi senza che si muovesse foglia. E a 60 giorni da quella data, il Comitato per la tutela dell’ospedale San Giuseppe ha voluto organizzare un incontro per chiedere che siano mantenuti gli impegni assunti. Duecento cittadini, stanchi di promesse mancate e reclame politiche, sono accorsi al nosocomio dove, oltre al centrosinistra locale, c’erano i consiglieri regionali Idv Rodano e Colagrossi, la responsabile Welfare Sel Lazio Piazzoni e il consigliere provinciale Onorati. Moderatore dell’assemblea, Marco Comandini.
«Questo incontro – ha esordito il presidente del Comitato Sapia – dimostra che non abbiamo abbandonato la lotta per i nostri diritti. Siamo ad un punto di riflessione su come, finora, le dichiarazioni elettorali di Polverini e Palozzi non si siano concretizzate». Ed è stato un po’ questo il ritornello del sabato di passione: conoscere sì il destino del San Giuseppe, ma soprattutto «dire basta» agli slogan del centrodestra comunale e regionale: «Il contributo della Polverini alla campagna elettorale di Palozzi – ha detto la Rodano – è stato costituito dalla pubblicità ingannevole sulla riapertura del Ps. Si è trattato di un furto di verità: avrete il pronto soccorso se voterete centrodestra. Cittadini, non fatevi ingannare ancora: chi dice che la responsabilità della chiusura è di Frascati, mente. Le due realtà sono separate».
La dipietrista, poi, ha rimarcato: «Il centrodestra inizialmente ha aperto un cantiere a fini propagandistici, infatti lo ha subito richiuso: una procedura passibile anche di risarcimento della ditta incaricata. Avevamo denunciato dall’inizio che la giunta regionale aveva stanziato solo metà dei 4 milioni necessari per terminare i lavori». Stessa pensiero per Onorati: «È inammissibile che la gente venga presa in giro così. Palozzi deve dire con quali atti vuole riaprire il Ps e venisse anche la Polverini, magari con l’elicottero – ironizza – a spiegare cosa sta succedendo, raccontando la verità sul futuro del nosocomio». Dura infine la Piazzoni: «Questo è il simbolo di come la politica non deve essere e di come le promesse elettorali sono fatte senza scrupolo».
Marco Montini