Sigma-Tau, oggi un nuovo sciopero

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Continua la protesta da parte dei dipendenti della Sigma-Tau, che dopo il sit in del 30 novembre hanno deciso di attuare un nuovo sciopero per questa mattina, dalle 7.00 alle 17.00, suddividendo la manifestazione in blocchi di due ore per ogni reparto che opera all’interno dell’azienda. «In strada si vedranno meno persone – ha dichiarato la responsabile della Rsu/Cgil Pina Magni – ma lo scopo questa volta è diverso: non far entrare nessuno, oltre ai lavoratori, all’interno dello stabilimento, per tutta la giornata. Non volendo colpire troppo a livello economico i dipendenti, che già sono vittime di questa situazione, abbiamo “spacchettato” lo sciopero, trovando in questa formula il modo per far capire alla società che le nostre intenzioni sono davvero serie». Nel frattempo la Regione Lazio ha convocato per il 6 dicembre tutte le parti coinvolte per fare il punto della situazione. «In quell’occasione – ha aggiunto Pina Magni – a seconda di quale sarà il risultato dell’incontro, decideremo se inasprire o meno le proteste». Ad “accompagnare” la delegazione di lavoratori e i sindacati anche tutti gli altri dipendenti della Sigma-Tau, che martedì prossimo resteranno sotto l’ufficio dell’assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio Mariella Zezza per tutta la turata della riunione.

“La Sigma-Tau ha gettato la maschera e ha dato il via a un piano di smantellamento e svendita del gruppo – hanno scritto nel frattempo i lavoratori in un volantino distribuito martedì pomeriggio agli automobilisti che transitavano nei pressi dello stabilimento di via Pontina -. Il piano prevede la messa in liquidazione di due siti di ricerca, la Prassis di Milano e la Tecnogen di Caserta, con oltre 100 addetti che perderanno il posto di lavoro e la richiesta di Cigs a zero ore per 569 dipendenti. E’ ormai chiara la voglia di annullare un patrimonio umano, professionale e sindacale costruito nel tempo e che ha fatto grande la Sigma-Tau e a nulla serviranno i tentativi dell’azienda di nascondere le sue reali intenzioni dietro goffi comunicati». Le voci più insistenti, oltre a quelle di una svendita totale, riguardano la presunta quotazione in borsa della società farmaceutica: per rendere più allettante l’offerta iniziale l’azienda dovrebbe presentare ai possibili acquirenti spese ridotte, operazione possibile solo attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali. «Ci chiediamo perché proprio adesso, oltre a disconoscere tutti gli accordi sindacali, la nuova gestione stia lamentando una crisi così profonda, quando fino a pochi mesi fa vantava di avere un’azienda non solo florida, ma d’eccellenza – si chiede Pina Magni –. Questo atteggiamento fa da scenario a diverse ipotesi, tutte negative, ma noi staremo con gli occhi ben aperti e lotteremo in tutti i modi per difendere i lavoratori». Ma, fuori dal coro, qualcuno difende l’operato degli eredi Cavazza. «E’ vero che quando era presidente Claudio Cavazza l’azienda è sempre andata bene, ma è anche vero che in quegli anni sono state assunte tante persone attraverso “conoscenze” e “parentele”: tutte cose lecite, visto che si tratta di un’azienda privata, ma questo adesso sta tornando indietro come un boomerang, perché probabilmente la forza lavoro presente è superiore a quella realmente necessaria».

Maria Corrao

 

 

Per approfondimenti:

"Sigma-Tau, mattinata di proteste"

“Sigma-Tau, cassaintegrazione per 569 lavoratori”

"Licenziamenti 'selvaggi' alla Sigma Tau"

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