La Corte d’assise d’Appello ha nominato tre consulenti per la "maxi-perizia" volta a far chiarezza sulla morte di Simonetta Cesaroni, la ragazza uccisa con 29 coltellate il 7 agosto del 1990, in via Poma.
In particolare, i I tre esperti nominati dal collegio, Corrado Cipolla D’Abruzzo (università di Chieti), Carlo Previderè (dell’università di Pavia) e Paolo Fattorini (dell’università di Trieste) avranno novanta giorni di tempo per “esprimere le loro valutazioni in merito alle contrastanti prospettazioni dei consulenti del pubblico ministero e delle parti private, con particolare riguardo all’orario della morte, alle cause e ai mezzi che l’anno prodotta, alla natura e all’epoca di determinazioni delle lesioni riportate dalla vittima sul seno sinistro e in regione sterno claveare, nonché alle modalità di conservazione dei reperti utilizzati per le analisi genetiche e alla attribuibilità delle relative tracce”.
Una consulenza che rientra nell’ambito del processo di secondo grado nei confronti di Raniero Busco, ex fidanzato della Cesaroni, già condannato a 24 anni di reclusione. Oltre ai due genetisti e al medico legale nominati della Corte d’Assise d’Appello, anche la difesa, le parti civili, la procura generale sceglieranno i loro consulenti. I lavori degli esperti inizieranno il 20 dicembre all’istituto di medicina legale dell’università di Pavia. L’esito di tali accertamenti sarà esaminato nella prossima udienza fissata per il 27 marzo.