Nonostante il tempo inclemente ieri mattina i residenti di San Vittorino-Corcolle si sono presentati all’appuntamento con i tecnici per i primi sondaggi propedeutici alla realizzazione della discarica. In duecento circa, tra cui anche cittadini di Riano e Fiumicino, rappresentanti dei Verdi e della Federazione della Sinistra, hanno manifestato vicino a uno dei due siti individuati per il post-Malgrotta. «Stamattina (ieri ndr) sono arrivati dei tecnici a prendere le misure dell'area e anche noi volevamo entrare con una piccola delegazione nelle cave per verificare quanto stava accadendo – ha spiegato alle agenzie Simonetta Quintiliano, del comitato Rifiuti Zero Corcolle – e ce lo hanno impedito.
Ai primi arrivati sul posto le forze dell'ordine hanno chiesto i documenti, ci hanno impedito di srotolare gli striscioni e volevano persino farci togliere le magliette dimostrative con su scritto Comitato Rifiuti Zero Corcolle, perchè era una manifestazione non autorizzata. C'era uno schieramento spropositato di forze dell'ordine mentre noi volevamo solo manifestare pacificamente. No alla discarica». Nessun commento dai vertici regionali, ma ora si attendono due importanti appuntamenti nei quali i comitati di lotta chiederanno «una svolta di 180 gradi». Domani ci sará un convegno all'hotel Imperatore Adriano a Guidonia, organizzato dal sindaco Rubeis, per parlare dell’inquinamento della discarica dell'Inviolata, al quale parteciperá anche la presidente Polverini. Sabato ci sarà la manifestazione a Corcolle, mentre la settimana successiva, dal 13 al 14, la mobilitazione si sposterá alla Pisana, dove sará in discussione in Consiglio il Piano rifiuti della Regione, per chiedere a gran voce di bloccarlo. Intanto iniziano finalmente ad affiorare indiscrezioni sulle transazioni economiche dei terreni. «La scelta continua a tingersi di giallo – commenta il consigliere capitolino Dario Nanni. Poche settimane prima della localizzazione dell’area si è costituita la società che dovrà gestire la nuova discarica la quale ha sottoscritto con la società svizzera Brixia VerwaltungsAG, proprietaria del terreno, un contratto d’affitto proprio nell’imminenza dell’individuazione dell’area da parte della Regione Lazio.
Area che secondo un quotidiano della capitale sarebbe andata a sostituire quella precedente di Allumiere. Si sarebbe trattato di un semplice avvicendamento nella trascrizione della localizzazione senza alcuna indagine preliminare sull’idoneità del sito. Insomma, per motivi ancora ignoti al momento – continua Nanni – la lista si è arricchita per surroga dell’ipotesi San Vittorino – Corcolle. Nel 2008 la GM pozzolana aveva già scartato il sito come discarica per gli inerti derivanti dagli scavi della Metro B causa il rischio di gravi danni ambientali. Il sindaco Alemanno aveva chiesto ai cittadini le carte. Eccole le carte: vincoli importanti e rischi ambientali rilevanti. E ombre sulla gestione del nuovo sito, come relative all’ASEA srl già al centro di una vicenda giudiziaria a Lanuvio e riconducibile a personaggi che hanno interessato la Direzione distrettuale Antimafia di Roma relativamente alla gestione della discarica di Fondi, sequestrata nel 2008 dalla Forestale di Latina». Sul fronte giudiziario è atteso nelle prossime settimane il pronunciamento del Tar del Lazio. Al ricorso dei comitati riuniti si è unito nelle scorse settimane anche quello del Wwf che ha presentato con il Fai un esposto sulla nomina di un commissario per il superamento dell'emergenza ambientale a Roma e Provincia, di cui si eccepisce la legittimità. «La norma comunitaria – spiega Raniero Maggini, vicepresidente del Wwf Italia – prevede un chiaro impegno alla definizione di percorsi responsabili che reggano saldamente sul rispetto della sostenibilità ambientale. Ricorrere sistematicamente all'emergenza crea gravi e dannosi presupposti di deresponsabilizzazione degli Enti locali: un vero e proprio alibi per quelle Amministrazioni incapaci di perseguire gli obiettivi dettati dal Legislatore.» Il Wwf considera preoccupante «la deroga di tutti gli strumenti di democrazia e garanzia sanciti nel Codice dell'Ambiente e nel Codice dei Beni Culturali attraverso lo strumento del Commissariamento basato su un'emergenza, che se fosse tale, dovrebbe avere le caratteristiche della chiara individuazione e della temporaneità». Per questo, Wwf e Fai hanno impugnato al Tar del Lazio le ordinanze emanate dal Consiglio dei Ministri, con cui viene dichiarata l'emergenza dei rifiuti nel Lazio per l'eventuale chiusura di Malagrotta.
Carmine Seta