A prima vista sembrava un clamoroso gesto di incoscienza, ma allo stato dei fatti si è rivelata un’azione “razionalmente predisposta”. Lo scorso venerdì Nicola Di Paolo si è proteso sin sopra il tetto dell’ostello della gioventù di Marino per inscenare una protesta tanto particolare quanto pericolosa. Il presidente della cooperativa “Itinerari sociali” che ha gestito per 5 anni il chiostro di piazza Garibaldi, infatti, è rimasto per ore in aria per denunciare lo stallo gestionale in cui versa da mesi l’ostello seicentesco, dimora di Mozart e palcoscenico mozzafiato per Vianello e altri illustri musicisti.
«Il mio dissenso – spiega Di Paolo – è legato a una situazione anomala. Avevamo concordato una separazione di attività: una cooperativa si sarebbe occupata della gestione operativa, mentre noi delle azioni di valorizzazione dell’ostello. Questo solo sulla carta, perché la cooperativa con cui c’era l’accordo, insieme a quella aggiudicataria del nuovo bando di gestione, non ci hanno consentito di svolgere l’attività. Quindi ero lì per chiedere che venisse rispettato l’accordo e per capire i motivi reali della vicenda». Oltre alle forze dell’ordine, sono intervenuti i consiglieri Ambrogiani (Pd) e Silvagni (Pdl), nonché l’assessore al turismo Bartolozzi, che hanno fatto desistere dal gesto il presidente e si sono trattenuti a colloquio con lui. Di Paolo, da par suo, ha insistito su come sia «inammissibile che l’ostello ad oggi sia bloccato nella sua promozione ricettiva e culturale, nonchè come punto di riferimento per diversamente abili e turisti», ma poi ha accolto di buon grado le parole dell’Amministrazione: «Silvagni e Bartolozzi sono stati sensibili e disposti a parlare della questione».
Apertura al dialogo riconosciuta anche da Ambrogiani. La vicenda, tuttavia, rimane spigolosa poiché in ballo ci sono aspetti privatistici che potrebbero limitare l’azione comunale, che invece dovrà “farsi garante” per avvicinare le parti e smuovere l’empasse: «Stiamo visionando gli atti e faremo di tutto per risolvere la diatriba – specifica Bartolozzi -. Già in settimana ci potrebbero essere incontri per una soluzione condivisa».
Marco Montini