Corruzione, millantato credito, falsità materiale ed intralcio alla giustizia. Con queste accuse è finito in manette ieri, a opera degli uomini della Polfer di Roma, un vigile urbano di 49 anni (C.M. le iniziali) all'epoca dei fatti in servizio presso il Gruppo Intervento Traffico (Git) e già trasferito cautelativamente ad altro Ufficio nell’ottobre scorso. L’attività di indagine iniziata alcuni mesi fa, prende spunto da controlli effettuati da personale della Squadra Amministrativa Polfer. A seguito di alcune anomalie riscontrate nella gestione delle licenze di noleggio e soprattutto nella gestione delle contravvenzioni elevate al codice della strada a carico di tassisti e/o noleggiatori abusivi, gli agenti hanno iniziato una serie di verifiche ed accertamenti che hanno portato anche al sequestro di numerosa documentazione cartacea presso l’Ufficio patenti della Prefettura di Roma e presso alcuni Uffici del Comune di Roma.
Dai riscontri effettuati e dalla concomitante attività di indagine supportata anche dall’utilizzo di sistemi di intercettazione, è stata accertata la compiacenza di alcuni appartenenti al Gruppo Intervento Traffico della Polizia Municipale “Roma Capitale” che, dietro compenso in denaro, favorivano tassisti e noleggiatori (in alcuni casi anche abusivi), contribuendo alla “cancellazione”, in alcuni casi alla “scomparsa”, delle contravvenzioni elevate, evitando così l’applicazione delle sanzioni accessorie conseguenti alla violazione che avrebbero comportato, nei casi più gravi, anche la sospensione o la revoca della licenza.
L’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del soggetto si è resa necessaria per il pericolo di inquinamento delle prove da parte dell’uomo che, sebbene già indagato in stato di libertà, nei mesi scorsi ha tentato di depistare le indagini contattando alcuni protagonisti della vicenda.
Sono in corso ulteriori ed approfondite indagini per esaminare la cospicua documentazione sequestrata e per identificare ulteriori soggetti coinvolti a vario titolo nell’attività illecita. L’uomo rintracciato presso la propria abitazione, ultimate le formalità di rito è stato portato a Regina Coeli. Tutta l’attività è ed è stata svolta con il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Roma.