A settanta giorni dall'ultimo incontro in Comune sembra essere calato il silenzio sul progetto del polo universitario della Cattolica nei locali dell'ex Bpd. E ora il rischio è quello di perdere la grande opportunità. Il progetto riguarda l'organizzazione di corsi di alta specializzazione di livello universitario per fisioterapisti, tecnici di radiologia e laboratorio all'interno dello stabile inutilizzato di via Garibaldi, un'ex area industriale di oltre 3000 metri quadrati idonea, secondo la direzione accademica romana, per l'apertura di una nuova facoltà, la seconda dopo quella di via Nobel sede di un corso per infermieri. Il progetto includerebbe anche la superficie del tanto discusso Sacrario dei caduti, adatto a ospitare, secondo un primo esame tecnico, uffici di "rappresentanza".
L'affascinante idea ha già raccolto il parere favorevole dell'Asl e della commissione Cultura e Formazione del Comune. Piace innanzitutto il progetto di riqualificazione di un'area dismessa, da sempre al centro di polemiche, ma l'ipotesi potrebbe significare anche un rilancio per l'intero comune, che si candiderebbe così a prima città universitaria della provincia. Oltre ai suddetti corsi, il prestigioso ateneo avrebbe infatti intenzione di aprire in futuro anche nuovi dipartimenti di Medicina e Ingegneria, per sopperire all'eccessivo carico sulla capitale. Secondo una prima stima i locali di Colleferro potrebbero ospitare, una volta completati i lavori di adeguamento architettonico, tra i 1000 e i 1200 studenti all'anno. Ai 3000 metri, di cui una metà sono di proprietà del Comune, potrebbero infatti aggiungersi altri spazi privati, per una superficie complessiva che supererebbe i 4000 metri quadrati Perfetti i requisiti tecnici e urbanistici dell'edificio, collocato in posizione centrale, a due passi dalla stazione e con un ampio parcheggio a disposizione.
L'unico nodo resta ora il costo dell'operazione. L'Amministrazione vorrebbe finanziare il canone chiesto dalla Cattolica con i proventi della vendita della farmacia. L'opposizione ci dice favorevole alla proposta ma contraria alla dismissione dell'azienda pubblica. Il risultato è uno stallo delle trattative. Ieri il capogruppo del Pd Enzo Stendardo ha sollecitato la maggioranza a riunirsi per accelerare l'iter. «Così – dice il capogruppo – corriamo il rischio di perdere questa grande opportunità. Invito l'Amministrazione a convocare quanto prima la commissione Cultura per addivenire quanto prima a una soluzione. Ne va per il futuro stesso di Colleferro e dei nostri figli».
cs