Bidoni di latta come tamburi, cori da stadio, striscioni, cartelli e trombette assordanti: tutto per ricordare che esistono anche loro, i 569 dipendenti della Sigma-Tau che, se non si trova un accordo, verranno messi al più presto – addirittura dal 27 dicembre – in cassaintegrazione straordinaria a zero ore dall’azienda farmaceutica, una delle più importanti a livello mondiale, che ha la sua casa madre a Pomezia. La lotta dei lavoratori contro le procedure di Cigs avviate dall’azienda è continuata ieri mattina davanti allo stabilimento di via Pontina Vecchia, in attesa dell’incontro fissato per le 15 al ministero dello Sviluppo Economico.
La partecipazione è stata totale, con 1500 persone tra dipendenti diretti e lavoratori con contratti a nome di altre aziende che non solo hanno scioperato per otto ore, ma hanno completamente bloccato la produzione per l’intera giornata. Alle 14 si sono divisi: in circa 500, organizzati con vari pullman, si sono recati a Roma, mentre gli altri sono rimasti davanti ai cancelli della Sigma-Tau, in contatto telefonicamente per eventuali aggiornamenti dal tavolo che si stava svolgendo davanti al funzionario Castani, che ha preso le veci del ministro Corrado Passera, alla presenza dei membri del Cda della società farmaceutica. A fare da mediatori l’assessore regionale al Lavoro Mariella Zezza e il sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, con i rappresentanti delle Rsu aziendali e le sigle sindacali territoriali a difendere i diritti dei 1100 dipendenti. Alle 19.45, però, nessun risultato era stato raggiunto, con i partecipanti ancora tutti intorno al tavolo delle trattative.
«Siamo in una fase di “ristretta” – hanno spiegato i rappresentanti delle Rsu dopo quasi 5 ore di discussione – nella quale stiamo attendendo almeno un segnale che ci faccia capire in quale strada ci stiamo avventurando». Al momento di andare in stampa, alle 20.00 passate, non si avevano ancora notizie sull’esito dell’incontro. Quello che è certo è lo svolgimento della manifestazione di sabato mattina: un corteo che partirà dallo stabilimento di via Pontina per arrivare nella piazza centrale di Pomezia. «La compattezza è la nostra forza – hanno dichiarato i lavoratori – non si era mai vista un’adesione agli scioperi e alle proteste così alta in Italia. Chiediamo il sostegno della città, perché l’economia di Pomezia si basa anche sulla SigmaTau: la maggior parte dei suoi dipendenti sono di qui e spendono i loro soldi dai commercianti di Pomezia. Si tratta di un giro che nessuno può permettersi di spezzare».
Maria Corrao
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