Il bilancio consuntivo dovrebbe essere una fotografia che riporta fedelmente lo stato economico di quanto fatto nell’anno precedente: a Pomezia sono riusciti a trasformarlo in un quadro astratto, un’opera creativa e fantasiosa che poco ha a che vedere con la realtà». Così ha esordito il coordinatore del Pdl Rodolfo Serafini, ieri mattina, nel presentare le conclusioni sugli studi commissionati per analizzare consuntivo 2010 che tra oggi e domani sarà discusso nel corso del Consiglio comunale di Pomezia. «Proprio in occasione dell’assise – ha precisato il capogruppo Luigi Celori – depositeremo al segretario comunale tutto lo studio fatto da tecnici qualificati che dimostra l’inattendibilità del bilancio; lo stesso documento sarà letto in aula nel momento in cui si passerà al punto che prevede l’approvazione del consuntivo e sarà inviato alla Corte dei Conti per richiedere una verifica di quanto da noi affermato. Anche se l’atto più significativo è rappresentato dalla stesura del bilancio stesso, vogliamo che i tutti i consiglieri sappiano che responsabilità si stanno prendendo andando ad approvare un documento che contiene dati che chiaramente non corrispondono alla realtà e che dimostrano, nella migliore delle ipotesi, una cattiva programmazione e strategia economica, che si riflette inevitabilmente nel previsionale dell’anno seguente».
Celori rincara poi la dose. «Anche se il bilancio dovrebbe essere semplicemente un atto amministrativo, vorrei segnalare un dato prettamente politico: questa Amministrazione nel 2010, come si evince dalle cifre in uscita e dalle relative voci, ha coperto solo le spese correnti, senza riuscire a fare neppure un’opera. Per quanto riguarda le entrate, invece, si tratta di importi non monitorati, messi sempre come cifre tonde, che non hanno nessun riscontro con la realtà: prendiamo ad esempio le entrate derivanti dall’Ici: il rendiconto 2009 vedeva un importo di 22.500.000 euro; il previsionale del 2010 stessa cifra, che viene ripresa in modo identico nel rendiconto del 2010. Possibile che non ci sia stata una sola persona che abbia fatto un errore o non abbia pagato? Come fa a tornare tutto – come cifra tonda – fino all’ultimo centesimo? Centesimi che invece si ritrovano quando si parla dei trasferimenti erariali compensativi, che erano 3.946.265,76 nel 2009 e 4.247.761,00 nel 2010».
«Quello che salta poi all’occhio – ha aggiunto l’ex sindaco Pietro Angellotto – è il trend di crescita costante delle spese per il personale, con un costo medio per dipendente che passa dai 36.338,56 euro del 2008 ai 51.868,11 del 2010, grazie alle progressioni orizzontali e verticali generosamente riconosciute anche a chi ha solo la terza media». E sempre sul personale Angellotto precisa che «nel bilancio non vengono riportati i dati relativi ai costi dei dipendenti della Pomezia Servizi e dell’Università: questo significa che il bilancio non riporta tutto il vero ed è anche per questo che il mio avvocato sta presentando un esposto alla procura della Repubblica contro i revisori dei conti e i dirigenti che non hanno riportato tutte le reali spese. Nell’esposto si segnala anche l’abuso fatto dalla giunta quando, nonostante l’unico organo preposto a un atto di alienazione sia il Consiglio comunale, ha deliberato la cessione di immobili per un valore superiore ai 3 milioni alla Pomezia Servizi».
Maria Corrao