Mary de Rachewiltz, figlia del poeta americano Ezra Pound, ha avviato un'azione legale per impedire all'organizzazione di estrema destra italiana CasaPound di utilizzare il nome del padre.
La donna, che ha 86 anni e vive nel nord Italia, ha detto al quotidiano britannico The Guardian che “un’organizzazione politicamente compromessa come questa non ha alcun diritto di utilizzare il nome Pound”. Al giornale ha raccontato di aver pensato ad intentare una causa due anni fa e di essersi convinta a maggior ragione oggi dopo l'uccisione dei due immigrati senegalesi avvenuta lo scorso 13 dicembre a Firenze ad opera di un simpatizzante di CasaPound. “Questo mi ha colpito terribilmente. È stata l'ultima goccia”, ha detto la donna. “Ho studiato a Firenze e questo rende la cosa ancora più dolorosa”.
Ezra Pound, autore fra l'altro della celebre opera “Cantos” e una delle figure di spicco della scena poetica londinese dove contribuì all'avvio della carriera di T.S. Eliot, mostrò simpatie per il fascismo durante i suoi anni di permanenza in Italia, ma la figlia sostiene che il poeta “non era né di destra, né di sinistra”, aggiungendo di essere rimasta impressionata negativamente da una foto del leader di CasaPound che ha “il cranio rasato”. Il Guardian riporta anche la dichiarazione di un esponente di CasaPound, Simone di Stefano, che si dice “dispiaciuto” del fatto. “Lei non sa davvero chi siamo. Non siamo nè razzisti, nè violenti e speriamo di risolvere la cosa fuori dalle aule di tribunale. Pound non è un marchio commerciale e tutti possono fare riferimento alle sue idee”.