"Il nostro futuro non si tocca": è lo slogan del presidio dei tassisti al Circo Massimo, cui hanno partecipato circa in 200, contro le liberalizzazioni, organizzato, tra gli altri, da Cgil, Cisl, Ugl, nonostante l'annuncio ieri del governo di un tavolo di confronto con i rappresentanti del settore.
“Abbiamo voluto comunque fare il presidio per rispetto verso tutti i colleghi che ormai si stavano già muovendo verso Roma da tutta l'Italia per partecipare alla protesta”, dice un rappresentate della Cisal, Claudio Gianandrea che continua: "Pensiamo che applicare le liberalizzazioni a un settore dove esiste l'obbligo di una tariffa amministrata, stabilita da un ente terzo che è il Comune, sia ridicolo. Oltretutto le politiche di liberalizzazione che ci sono state in Europa nel settore taxi, hanno prodotto degli incrementi tariffari". Presente alla protesta anche Pietro Marinelli dell'Ugl: "Abbiamo invitato alla calma i partecipanti, non vogliamo creare problemi né alla città né alla popolazione. Ma vorrei ricordare al governo Monti, nel caso la sua politica di liberalizzazioni vada avanti, che chi, semina vento raccoglie tempesta".
“Il Comune – ha spiegato Maurizio Berruti, consigliere comunale Pdl – è contro la liberalizzazione dei taxi che porterebbe alla scomparsa di un controllo pubblico sul servizio e quindi al decadimento della qualità che naturalmente il Comune si impegna sempre a migliorare".