Torpignattara, suicidio o omicidio: al momento non esclusa nessuna ipotesi

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Saranno gli accertamenti medico-legali e quelli scientifici a mettere un punto sulla morte Mohammed Nasiri il 30enne marocchino trovato impiccato domenica e accusato di essere tra gli autori della rapina finita in omicidio del 4 gennaio quando sono state ucciso il cittadino cinese Zhou Zheng, 31 anni, e sua figlia Joy, di nove mesi al quartiere di Tor Pignattara. Allo stato il procedimento è ancora un "atti relativi" ossia senza ipotesi di reato e saranno tali accertamenti a spostare l'ago della bilancia ossia a concludere se si sia trattato di un suicidio, di un'induzione al suicidio o di un omicidio. Nessuna di queste ipotesi è allo stato esclusa da chi indaga. Il Luca Tescaroli ha affidato al professor Paolo Procaccianti il compiuto di svolgere l'esame autoptico. Si tratta dello stesso medico legale che svolse l'autopsia di Giovanni Falcone e si occupò anche della morte del banchiere Roberto Calvi. Sessanta giorni il termini entro il quale l'esperto dovrà consegnare i risultati dei suoi accertamenti. All'esame anche una ferita alla guancia sinistra riscontrata sul magrebino. Già staserà sarà svolta la tac. Spetterà invece al Ris di Roma svolgere l'esame degli oggetti repertati nel casolare abbandonato nei pressi della Boccea dove è stato trovato Mohammed (tra gli altri vestiti, corda, contenitore del veleno, un mobiletto). Gli esperti dell'Arma dovranno verificare la presenza di impronte digitali o di tracce biologiche e compararle con i reperti del 4 gennaio anche per verificare l'eventuale presenza di altri soggetti.
 

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