Sciopero taxi, caccia all\’auto bianca: “non ti porto se no mi menano”

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Nuova giornata di passione per chi si sposta in taxi oggi nella capitale. Dalle prime ore del mattino nei parcheggi delle auto bianche si è diffusa la notizia di un nuovo sciopero a sorpresa ed è scattata la caccia all'auto bianca da parte dei passeggeri.

Questa mattina, alla stazione Trastevere, alcuni viaggiatori diretti all'aeroporto di Fiumicino, alla richiesta di una corsa ai taxisti fermi al parcheggio si sono sentiti rispondere: "Mi dispiace, ma non vi posso portare all'aeroporto se no i colleghi in sciopero mi menano". I taxisti usciti di casa per prestare servizio sono costretti a restare fermi nei parcheggi o a tornare a casa, a meno di non decidere di aderire allo sciopero promosso da una parte della categoria contro le misure di liberalizzazione annunciate dal Governo. A peggiorare la situazione dei viaggiatori, questa mattina, si sono sommati i ritardi a catena dei treni regionali diretti all'aeroporto, che hanno totalizzato complessivamente quasi 50 minuti di ritardo. Caos tra i passeggeri che, terrorizzati di perdere il volo, si sono riversati nel parcheggio taxi della stazione e si sono sentiti rispondere in coro: "Vorrei portarvi, ma se mi presento all'aeroporto con dei passeggeri a bordo, mi spezzano le costole. Semmai – ha sussurrato un taxista – vi posso lasciare a Parco Leonardo, o prima della rampa Partenze dell'aeroporto". Difficile accettare l'offerta per la maggior parte dei viaggiatori che, carichi di bagagli e impossibilitati a percorrere lunghe distanze a piedi, hanno optato per soluzioni diverse, cercando passaggi qua e là tra familiari e amici.

“Se ieri sera il Governo ci ha solo ascoltato allora scateniamo la guerra. – ha affermato Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi, ad Agorà su Rai Tre – E se è stata solo un'audizione, allora faremo sentire le nostre ragioni. Se vogliono il braccio di ferro davvero succede l'inferno. Oggi pomeriggio ci incontreremo nuovamente con il Governo e formuleremo le nostre proposte e non è possibile che il Governo non ci ascolti”.

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