I cittadini e Rete Sociale Casalbertone hanno occupato l'edificio residenziale costruito dalla società Cam e l'area tuttora cantierizzata in via di Portonaccio e via De Domicinis per chiedere che vengano finalmente costruite le opere accessorie per il quartiere. «Vogliamo i servizi e gli spazi pubblici promessi», gridano a gran voce gli occupanti.
E non se ne andranno finché il Campidoglio e la società costruttrice non assumeranno chiari impegni, con l'immediata convocazione di un tavolo tra le amministrazioni locali competenti (Comune e Municipio V), la Cam srl e le associazioni del territorio, che stabilisca con certezza tempi e modalità di realizzazione delle infrastrutture pubbliche. L'accordo di programma, siglato nel lontano 2005 dalla società costruttrice Cam e dall'Amministrazione comunale, prevede la realizzazione dei servizi pubblici prima ancora di procedere all'edificazione del comprensorio privato, invece, gli appartamenti privati sono pronti e i servizi inesistenti. Casalbertone ancora aspetta le piazze pedonali, la ristrutturazione della scuola materna, le aree verdi attrezzate come Parco Conticelli, il centro polifunzionale per dare sede alla palestra popolare e alle associazioni, il potenziamento della rete idrica e fognaria.
«Quali sono gli ostacoli al rispetto degli impegni presi nei confronti dei cittadini? – chiede Rete Sociale Casalbertone – Perché il Comune di Roma e il Municipio V si disinteressano del problema e non rilasciano le autorizzazioni del caso?». Parole di sostegno alla protesta sono arrivate da Andrea Alzetta, capogruppo Roma in Action in Campidoglio. «Esprimo la mia solidarietà e il mio sostegno ai cittadini della Rete Sociale Casalbertone. Il Comune e la Cam devono impegnarsi per realizzare nel quartiere i servizi promessi e che servono ai cittadini perché la città è un bene comune e i diritti di molti valgono più dei profitti di pochi».