Ci risiamo, sulla discarica di Albano è ancora No Inc e Palazzo Savelli contro la Regione Lazio. Ieri mattina si è svolto il sopralluogo tecnico con il quale la Pisana ha dato il via libera al collaudo e alla messa in esercizio del secondo sub-lotto del settimo invaso di Roncigliano.
A esprimere il proprio dissenso c’erano i ragazzi del coordinamento contro l’inceneritore, che non hanno mai digerito e continuano a mal digerire le scelte regionali in materia ambientale: «Siamo contrari – afferma il referente legale del No Inc, Daniele Castri -all’ulteriore ampliamento di un sito, che in termini igienico-sanitari ha già dato tanto, forse troppo. Riteniamo che l’esercizio del secondo lotto del settimo invaso, così come il primo(già collaudato a luglio, ndr), in assenza dei due pozzi spia, delle centraline di controllo della qualità dell’aria, in mancanza delle distanze minime, previste da legge, rappresenti un pericolo imminente e concreto a cui la popolazione civile non può essere esposta per altri dieci anni». Sulla stessa linea il Comune di Albano che ha chiesto ufficialmente la sospensione del collaudo: «Troppe le domande – scrivono da Palazzo Savelli – a cui non ha ancora dato rispostala Regione Lazio, che ora si è presa la responsabilità di proseguire con la messa in esercizio del sublotto nonostante le problematiche sollevate da Comune, Provincia, Asl Rm H e Arpa Lazio. Infatti – continua- sono almeno sei i documenti a cui la Regione non ha dato risposta».
Che succederà adesso? Una volta espletate le garanzie finanziarie, tra 30 giorni il secondo lotto sarà operativo e si potrebbero, dunque, già sversare rifiuti. Una ipotesi non gradita, però, al Comune di Albano, che «predisporrà presto la convocazione di una conferenza di servizi con tutti gli enti interessati, per chiarire problematiche e responsabilità», e al No Inc, che «probabilmente nei prossimi 60giorni presenterà un altro ricorso amministrativo contro il collaudo dell’invaso».
Marco Montini