Il sindaco Gabriele Mori è pronto ad impugnare la sentenza breve del Tar e ad andare al Consiglio di Stato. Filippo Mevi non rientra nei piani del primo cittadino né, soprattutto, di una maggioranza che solo in queste ultime settimane ha ritrovato un’armonia.
«Altre strade non ne vedo», commenta laconico il sindaco. La vicenda nella quale, entrando nel merito, il Tribunale amministrativo del Lazio ha riammesso in Giunta l’ex assessore all’Urbanistica defenestrato da Mori l’8 settembre scorso, insomma, non finisce qui. A “costringere” il primo cittadino a proseguire nell’iter della giustizia amministrativa, si diceva, sono anche e soprattutto i delicati equilibri di maggioranza: è evidente che il reintegro di Mevi in Giunta, così come disposto dal Tar, provocherebbe una nuova presa delle distanze del consigliere comunale Mauro Tomboletti, avversario giurato di Mevi (anche all’interno dell’Idv cittadino) e dora vera e propria colonna portante della tenuta dell’Amministrazione Mori.
L’uno, insomma, esclude l’altro: e siccome della maggioranza in Consiglio, sempre con i numeri a rischio, il sindaco non può davvero fare a meno, di effettivo rientro nell’Esecutivo di Mevi non se ne parla neanche. Il momento è comunque delicato perché la sentenza del Tar è arrivata proprio nel momento in cui il sindaco stava per nominare i due nuovi assessori: quello a Sport e Turismo (plausibilmente Moretti, area bertuzziana del Pd) e quello all’Urbanistica (qualcuno in area Tomboletti). Un progetto rimesso per ora nel cassetto.
Marco Caroni