A quattro giorni dal licenziamento i dipendenti Argol non perdono le speranze. Ieri è andata in scena l’ennesima protesta, con i 76 lavoratori che hanno occupato per 5 ore la palazzina Rpu di Alitalia chiedendo a gran voce, sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine, un incontro urgente con Rocco Sabelli.
L’amministratore delegato della compagnia di bandiera ha declinato l’invito, ma proprio nel corso della mobilitazione è arrivata una telefonata della presidente della Regione Lazio Renata Polverini, che ha convocato un incontro tra Alitalia e Argol per la tarda mattinata di oggi. Un tavolo che era già stato programmato per il 30 gennaio, ma che è stato anticipato di tre giorni a causa dei possibili problemi di ordine pubblico e dei margini sempre più ristretti di trattativa. Finora Alitalia ha manifestato totale chiusura,confermando la volontà di internalizzare i servizi offerti dalla società di handling e logistica nonostante la stessa abbia messo sul piatto una proposta significativa per la riorganizzazione interna e per ottenere il rinnovo delle commesse. Ma quello che pesa di più è che la compagnia sembri non dare alcuna importanza agli accordi di settore.«Non si tratta solo del futuro di noi lavoratori – racconta Gianni Savarese, delegato della Cub trasporti – ma di un attacco diretto alla clausola di salvaguardia sociale che non va inscena solo a Fiumicino, ma anche a Milano. Alitalia dovrebbe essere richiamata alle proprie responsabilità, che non sono quelle di mandare a casa personale qualificato e già formato per assumere invece un esercito di precari».
Nel corso dello sciopero generale regionale del trasporto aereo organizzato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Ugl trasporti per oggi pomeriggio, dalle13.30 alle 17.30, i dipendenti Argol organizzeranno un sit in nei pressi dell’hangar Avio 6, sotto i tralicci dove da circa 10 giorni tre lavoratori protestano contro i licenziamenti. «Prima andremo sotto gli uffici della Regione – continua Savarese – poi torneremo al Da Vinci per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni sul nostro caso. Con la speranza che finalmente qualcosa si muova». Ma se da via Colombo arrivano piccoli segnali di interesse, dagli uffici di via Portuense tutto tace. «Abbiamo incontrato casualmente il sindaco di Fiumicino Canapini in prefettura – conclude il delegato Cub trasporti – ci ha detto che stava lavorando per la tutela del nostro lavoro. Noi non l’abbiamo più visto. Siamo fermi a una mozione bipartisan approvata qualche tempo fa in Consiglio comunale».
Diego Cappelli