Aveva quasi messo a segno l’ennesimo colpo, ma è stato arrestato dai carabinieri della compagnia Roma Montesacro per furto aggravato in appartamento.
Il metodo utilizzato è ormai consolidato. Colpiscono anche in pieno giorno, spesso sono ben vestiti per non allarmare eventuali inquilini che incontrano per le scale, e per accedere alle abitazioni utilizzano metodologie “quasi chirurgiche”, non invasive né rumorose. Sono i protagonisti delle bande dedite ai furti in appartamento. Soggetti spesso dell’est europeo (romeni, lituani, georgiani), che prendono di mira le palazzine della “Roma bene”. Per entrare non incontrano grossi problemi. Vestiti di tutto punto, e con valigetta al seguito, suonano agli inquilini. Spesso non parlano la lingua italiana, ma hanno imparato quei pochi termini necessari: “Postino”, “Enel”, “Gas”. Statisticamente, qualcuno che apre lo trovano. A questo punto si indirizzano presso gli appartamenti che sanno, o che presumono, vuoti. E lì, con strumenti reperibili tranquillamente in qualsiasi ferramenta, fanno saltare il nottolino della porta, e successivamente razziano tutto quanto di loro interesse. Sono addestrati, ed in 5 minuti il gioco è fatto.
Nella giornata di ieri, ad uno di loro è tuttavia andata male. Una pattuglia del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Montesacro, durante normale servizio perlustrativo, ha infatti visto uscire una persona sospetta da un palazzo di via Sacchetti. L’uomo sembrava andare particolarmente di fretta, e così i militari hanno deciso di seguirlo sino alla vettura, successivamente intimandogli l’alt. Intimazione cui il soggetto ha tentato di sottrarsi, aprendo la portiera della vettura e dandosi a precipitosa fuga, subito interrotta dai carabinieri che lo hanno bloccato nonostante la strenua resistenza. La perquisizione seguitane ha consentito di scoprire gli “strumenti del mestiere”, e un coltello di genere vietato. I successivi accertamenti hanno permesso di accertare che il reo aveva poco prima tentato un furto proprio all’interno della palazzina di via Sacchetti da cui i militari l’avevano visto uscire, non riuscendoci solo perché la vittima si trovava in casa. Per il “topo d’appartamento”, un lituano del 1975 con numerosi alias, è scattato l’arresto con l’accusa di tentato furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e possesso di attrezzi atti allo scasso.
Per evitare queste spiacevoli situazioni i carabinieri suggeriscono di lasciare una luce, o la televisione, accesa quando si esce e si lascia l’abitazione non presidiata. Di non aprire il portone del palazzo senza accertarsi della reale identità di chi ha suonato, e di contattare il 112 per ogni evenienza o persona sospetta.