"È una giornata di impegno e di mobilitazione che si aggiunge a quella del 23 febbraio che si svolgerà con un presidio permanente. Sono convinto che questa legge sulla Riforma della Polizia locale si può portare a compimento". Così i due firmatari della proposta di legge, i senatori Maurizio Saia (Pdl) e Giuliano Barbolini (Pd), hanno spiegato il motivo del presidio simbolico davanti Montecitorio, insieme a circa 30 poliziotti locali italiani, oltre a Sulpm e altre associazioni come Anaspol, Ancupm e Arvu.
"Ci stiamo impegnando – hanno spiegato i relatori del disegno di legge – a portarlo a compimento nel più breve tempo possibile. L'orientamento in Parlamento è positivo ma ovviamente in questa fase abbiamo bisogno di sintonizzare le valutazioni con il nuovo governo, perchè dopo più di 20 anni dall'ultima riforma si impone un quadro adeguato nuovo". Il segretario generale vicario della polizia locale, Mario Assirelli ha aggiunto: "Oggi è la prima di questo ultimo gruppo di iniziative che abbiamo fatto. Nonostante le condizioni atmosferiche le divise sono qui in piazza e ci saremo di nuovo il 23 dove non è detto che seguiremo le regole dettate dalla questura".
"La mancanza di assunzioni nelle polizie statali e il ruolo diretto dei sindaci nelle responsabilità verso la propria comunità – hanno spiegato le associazioni – ha portato ad un diverso utilizzo dei poliziotti locali che non sono più meri impiegati in divisa ma sono diventati polizia di prossimità. La nostra vecchia legge però ci tiene ancora legati a concetti impiegatizi ai quali non può accadere nulla di pericoloso. Eppure nell'ultimo anno abbiamo avuto circa 2300 colleghi feriti e uno, Nicolò Savarino, ucciso a Milano". Prima dell'appuntamento del 23 febbraio, Sulpm e le altre associazioni hanno sottolineato che da oggi ci saranno presidi in tutta la città. Il 10, il 22 e il 28 saranno presenti a Largo Argentina per distribuire volantini, e lo stesso verrà fatto i giorni 15, 16 e 21 a piazza Ss. Apostoli.