Importante presa di posizione ieri durante il Consiglio del Municipio XX. Tutto il miniparlamento ha chiesto al sindaco e alla giunta di Roma Capitale di adoperarsi affinché venga adeguata la tariffa del servizio idrico integrato eliminando la parte relativa alla remunerazione del capitale investito.
Il 12 e 13 giugno scorsi, infatti, il 53% degli aventi diritti al voto partecipò ai referendum nazionali sull’acqua bene comune ed il 95% circa di questi si è espresso contro le privatizzazioni dei servizi pubblici locali e contro il profitto sul bene comune acqua. A 8 mesi dal voto il risultato del referendum non è stato ancora applicato e Acea Ato2 a Roma continua a trarre indebitamente profitti dalla gestione del più importante dei beni. Il Municipio XX non ci sta e, nel documento votato all’unanimità presentato dai gruppi Pd e Sel, oltre che impegnare la giunta capitolina, chiede che le autorità competenti diano piena, corretta e tempestiva esecuzione al referendum abrogativo e al governo nazionale di non procedere alle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali.
A esprimere soddisfazione per l’esito del voto è il Coordinamento XX municipio Acqua Bene Comune che, nel frattempo, su tutto il territorio lancia la campagna di obbedienza civile di autoriduzione delle tariffe invitando i cittadini ad obbedire all'esito referendario eliminando il profitto dalle proprie bollette dell’acqua fino a che istituzioni e gestore non daranno finalmente seguito all’esito referendario.
David Colangeli