Nuova tempesta sul Comune di Pomezia. Ieri mattina è stato arrestato in flagranza di reato il consigliere comunale di maggioranza Renzo Antonini: concussione o estorsione il capo d’accusa, ancora da valutare da parte del sostituto procuratore Giuseppe Travaglini.
Quello avvenuto ieri è stato praticamente un arresto sotto gli occhi di tutti: in piazza Indipendenza, mentre le persone passeggiavano ed i politici si recavano alla riunione del Consiglio Comunale, che non si è tenuta per mancanza del numero legale. L’arresto di Renzo Antonini, eletto nelle liste del PD, ha sconvolto nuovamente la città e la politica locale, non nuova alle “visite” delle Forze dell’Ordine. Dalle prime indiscrezioni, pare che Antonini, colto in flagrante dai carabinieri del Noe diretti dal capitano Pietro Rajola Pescarini e coordinati dal colonnello ‘Ultimo’, prendesse tangenti ormai da 5 anni. 5 mila euro al mese, con un anticipo variabile a seconda del tipo di appalto che riusciva a far assegnare. Questa volta la “mazzetta” è stata fornita dalla cooperativa di servizi Ariete: il rappresentante della ditta stava consegnando 2500 euro in contanti, dati come anticipo per un lavoro particolarmente appetibile. Il consigliere comunale era tenuto sott’occhio dagli uomini dell’Arma ormai da parecchio tempo, ma solo ieri i militari sono riusciti a cogliere sul fatto l’esponente del PD. Concussione o estorsione il capo d’accusa, ancora da valutare da parte del sostituto procuratore Giuseppe Travaglini.
Antonini è stato portato nel carcere di Velletri, a disposizione proprio del dottor Travaglini. I militari, dopo l’arresto, hanno perquisito il Comune in cerca di documenti a supporto delle accuse. I carabinieri provenienti da Roma erano in borghese ed hanno operato con auto civetta, mentre quelli pometini in divisa, sull’auto di ordinanza. L’operazione nasce da un'altra inchiesta che i militari stanno seguendo: in seguito alle intercettazioni è emersa anche questo filone d’indagine, che gli inquirenti hanno ritenuto di seguire con particolare attenzione. Non si sa se le presunte tangenti possano essere legate all’opera di sindacalista prestata da Antonini o se abbia a che vedere con l’attività amministrativa. Nessun commento né dichiarazione ufficiale da parte dei carabinieri che hanno condotto l’operazione. L’arresto di un consigliere comunale, che tra l’altro era stato coinvolto anche nella tangentopoli pometina del 2001, ha rigettato ombre e sospetti sull’operato dei politici locali: ieri mattina, dopo che si era diffusa la notizia, decine di cittadini erano in fila per protocollare la richiesta di pubblicazione della denuncia dei redditi e dello stato patrimoniale dei consiglieri e degli assessori. «Sono sorpreso ed esterrefatto da quanto appreso – ha dichiarato in serata il sindaco di Pomezia Enrico De Fusco – rimango senza parole e mi auguro che si faccia al più presto luce su tutta la vicenda. Ho massima fiducia nell’operato della magistratura».
Maria Corrao