È stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” Niccolò Petrucci, il figlio del presidente del Coni, finito sotto processo per aver travolto mentre era al volante di una Smart un motorino, proveniente dalla carreggiata opposta, all'altezza del Lungotevere dell'Acqua Acetosa, provocando la morte di Flavio Brunetti, 28 anni. Lo ha deciso il giudice monocratico Daniela Rinaldi non accogliendo così la richiesta di condanna a otto mesi formulata dal pm per omicidio colposo.
I fatti risalgono alla notte tra il 22 e il 23 giugno 2005. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Petrucci, che all'epoca aveva poco più di diciotto anni e non aveva ancora la patente, “per colpa consistita in negligenza, imperizia ed imprudenza e violando le disposizioni di legge in materia di circolazione stradale (che prevedono la presenza a bordo di un maggiorenne con patente accanto a chi guida con il foglio rosa)”, perse il controllo della Smart e tagliò la strada a Brunetti che era in sella ad uno Scarabeo. Tra le cause dell'incidente individuate dagli investigatori, le precarie condizioni dei pneumatici della Smart, l'afflosciamento completo della ruota posteriore destra.