Fiumicino: Porto della Concordia, sviluppo e occupazione

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Un investimento privato di 400 milioni, che prevede quattro darsene, due yacht club, un cantiere navale da 10mila mq, un centro congressi, un albergo, spazi verdi e per la nautica minore, impianti sportivi. Un progetto faraonico che sembra però essersi bloccato. L’amministratore delegato di IP – Iniziative Portuali Porto Romano, dott. Fabrizio Centofanti, ne parla con Cinque.

 Il “porto più grande d’Europa” sembra essere rimasto imbrigliato tra contenziosi, burocrazie e polemiche. Qual è la situazione, oggi?
Dapprima vorrei ricordare che i lavori di realizzazione sono stati iniziati a maggio del 2010, e nel primo anno sono stati portati avanti con un ritmo sostenuto, anzi direi spedito. Ciò ha permesso di realizzare oltre la metà dei due principali moli, così da poter tracciare lo specchio acqueo. Di seguito a questa prima fase, il cantiere ha subito forti rallentamenti per un contenzioso tra le ditte subappaltatrici e alcuni fornitori di materiale. L’area – è corretto sottolinearlo – è stata per lungo tempo occupata, e in modo del tutto abusivo. Il Tribunale di Civitavecchia, dove ci siamo rivolti per far valere le nostre ragioni, ha ordinato la liberazione del cantiere dalle illegittime occupazioni, rimettendolo così nella nostra disponibilità.

 Superata questa fase, però, i lavori si pensava potessero essere ripresi regolarmente?
Solo pochi giorni fa, la Regione ha deciso di concedere un anno di proroga rispetto ai termini della concessione in ragione di una variante al piano viabilistico, richiesta dagli stessi enti, il cui iter autorizzativo è tuttora in corso. Considerata l’ordinanza dell’amministrazione comunale che impedisce di percorrere la viabilità ordinaria, e in attesa della determinazione del percorso di accesso al cantiere, la Regione ha quindi ritenuto necessario prorogare il termine dei lavori.

Avete più tempo a vostra disposizione, e questa è sicuramente una buona notizia. Ma c’è chi teme – specie tra i politici locali – che la realizzazione non sarà comunque un’impresa semplice?
Per un verso, concordo con loro: costruire un’opera così importante non è affatto un’impresa semplice. Ciò non significa, però, che i lavori non saranno portati avanti e ultimati. Intraprendere un simile investimento, di assoluto rilievo in termini economici e imprenditoriali, per di più in una fase economica nazionale e internazionale come quella che stiamo attraversando, è quanto mai complicato. Allora, un investimento come quello del porto turistico di Fiumicino – è opportuno ribadirlo interamente sostenuto da privati, senza un euro di denaro pubblico – merita senza dubbio ancor piu rispetto. Siamo oggi, più di ieri, convinti della bontà del nostro progetto: il porto della Concordia sarà un’infrastruttura d’eccellenza, in una posizione geografica di assoluto rilievo. Andrà a fare sistema con l’aeroporto internazionale, e Fiumicino, da qui a qualche anno, potrà competere alla pari delle più moderne ed efficienti città del nord Europa. Il porto rappresenta senza dubbio una grande opportunità: tutte le rilevazioni ufficiali stimano che, tra diretto e indiretto, stagionale e fisso, ad ogni posto barca corrispondano dai due ai tre nuovi posti di lavoro. Non possiamo non cogliere una simile occasione.

Un progetto certamente entusiasmante sotto tutti i profili. Ma, come anche lei ricordava poc’anzi, l’attuale fase economica complica non poco il lavoro delle imprese. Voi ce la farete?
Acqua Marcia ne ha le capacità imprenditoriali e il know how necessario. Nonostante ciò, alla compagine sociale di IP – società concessionaria per la realizzazione del Porto di Fiumicino – si è recentemente aggiunto un partner internazionale. Un industriale svizzero, Presidente della Ferriere Cattaneo SA, una società che dal 1870 opera nel settore della carpenteria metallica, costruzioni di vagoni ferroviari e componenti per gas turbine. Riteniamo, con l’entrata di questo nuovo socio, di esserci ulteriormente rafforzati.

Allora IP non passa la mano. Anzi rilancia?
E’ così. E la migliore testimonianza ne è il nuovo aumento di capitale, sottoscritto solo pochi giorni fa. Marina di Fiumicino Srl, la new company controllata dal gruppo Cattaneo, in cui sono confluite le quote sociali detenute da Acqua Marcia, detiene il 55% dell’intero capitale sociale. Italia Navigando ne partecipa al 30%, mentre ai soci minori va il restante 15%. Le ribadisco, l’ultimazione del porto turistico di Fiumicino è l’obiettivo cui tendere. Mi auguro solo che da qui in avanti si mettano da parte particolarismi di ogni genere e si guardi, tutti insieme, all’interesse generale. C’è bisogno di opere come queste per rilanciare lo sviluppo del territorio e implementare il suo ciclo produttivo e occupazionale.

Un nuovo invito alla “concordia”.
Perché no. D’altra parte, il nome fu scelto per questa ragione.

 

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