Colleferro, occupato il parco fotovoltaico

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Mattinata calda per le ditte che hanno lavorato presso l'impianto fotovoltaico di Colleferro. Ieri mattina le decine di aziende locali che hanno contribuito alla riuscita del parco di Fontana degli Angeli, pari a 70 ettari, si sono date appuntamento per denunciare la situazione in cui versano. La Mt Infrastrutture, società controllata dalla spagnola Montalto, non paga le loro fatture per un totale di 2 milioni di euro. Gruppo Cristini, Pio Candida, Saied, Euroscavi sono solo alcune delle ditte del territorio che stanno dimostrando da qualche settimana la loro situazione.

«Abbiamo svolto i lavori in 48 giorni come da contratto – spiegano – facendo tornare i nostri operai dalle ferie, svolgendo tutto alla perfezione e nei tempi e abbiamo avuto solo un piccolo acconto dalla Montalto alla fine dei nostri lavori. Oggi dobbiamo avere dalla Montalto 2 milioni di euro, mentre l'impianto è attivo da agosto 2011 e produce per loro ricavo, sia da parte del GSE che da parte dell'ente per l'energia con il quale hanno stipulato un contratto ». Oltre a loro ristoranti, alberghi e altrettante ditte spagnole devono ancora percepire il pagamento delle fatture. Una situazione che non vede soluzioni immediate, secondo i titolari delle ditte presenti ieri mattina. «Non abbiamo notizie della società dallo scorso dicembre – proseguono gli imprenditori locali – abbiamo saputo di assegni protestati e pare che la stessa Montalto abbia avuto dei precedenti in questa direzione, ma oggi noi che dobbiamo fare? Chi ci viene a sostegno? Abbiamo emesso delle fatture che non ci sono state pagate, ma per le quali noi dobbiamo pagare lo Stato. E lo Stato da quale parte sta?».

Da parte del Comune era presente il consigliere di maggioranza Paolo Pesoli insieme all'ingegner Alessandro Priori per l'ufficio ambiente. «Il Comune si schiera al fianco delle ditte locali che hanno realizzato l’impianto fotovoltaico in località Fontana degli Angeli – dice il sindaco – chiediamo con forza alla società titolare della struttura di onorare i propri impegni e far saldare quanto dovuto. Non vorrei vedermi costretto a chiedere il blocco delle attività degli impianti stessi, ma se sarà necessario non esiterò a farlo». «Abbiamo chiesto spiegazioni ai titolari della società – aggiunge Paolo Pesoli, presidente della commissione consiliare Ambiente – ma a tutt’oggi non hanno fatto un concreto passo avanti per sbloccare i pagamenti dei lavori svolti. Di concreto c’è che ci sono almeno 500 persone in ansia, che aspettano quei soldi, giustamente dovuti, per poter tirare un sospiro di sollievo».

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