Roma-Inter, giovane aggredito: a processo 9 agenti

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Saranno processati i nove agenti della polizia accusati di aver preso picchiato Stefano Gugliotta, il giovane di 26 anni arrestato il 5 maggio del 2010 durante gli incidenti avvenuti al termine della finale di Coppa Italia Roma-Inter. Lo ha stabilito il gup Valerio Savio. Lesioni volontarie gravissime il reato contestato dal pm Francesco Polino. Il processo inizierà il cinque giugno davanti ai giudici della X sezione del tribunale penale collegiale.

Secondo l'accusa i nove poliziotti, Leonardo M., Guido F., Andrea S., Roberto M., Adriano C., Fabrizio C., Leonardo V., Rossano B., Michele C., "tutti appartenenti al reparto Mobile della polizia, agendo con abuso di potere e violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione" avrebbero causato a Gugliotta "lesioni gravi" alla mandibola e "gravissime per lo sfregio permanente al viso".

Quella sera il 26enne, al termine della finale di Coppa Italia tra Roma e Inter che vide a casa, fu bloccato dalle forze dell'ordine e poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Il ragazzo sostenne di non essere stato quella sera allo stadio ma di esser passato nelle vicinanze mentre, a bordo di uno scooter con un amico, si stava recando alla festa di un cugino. Sette giorni dopo l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale, Gugliotta fu scarcerato.

“Sto cercando di lavorare. Sono stato impiegato in un alimentari. Adesso sono senza occupazione. Sono ancora un po’ frastornato per l’accaduto”, ha commentato il 26enne al termine dell’udienza. Secondo il pm, gli agenti in servizio di ordine pubblico per la partita dell'Olimpico, "in una zona non interessata agli scontri (viale Pinturicchio) e senza che ricorressero esigenze di tutela dell'ordine pubblico o di contrasto di particolare resistenza", intimarono l'alt al ciclomotore guidato dal giovane romano. Quindi l’aggressione da parte di uno degli agenti che avrebbe colpito il ragazzo al volto “schiaffi, manate e manganellate”. Successivamente sarebbero intervenuti gli altri 8 colleghi che “colpivano” il giovane “con calci, pugni e manganellate una delle quali particolarmente violenta alla testa che gli faceva perdere i sensi”.

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