Continua l’odissea giudiziaria di Maria Lanzillotta nota alle cronache come “la maestra del garage”. Un’odissea che ormai prosegue da 23 anni, da quando finì il matrimonio con Pasquale Sanarico sposato nel 1968, dalla cui unione nacquero due figli. A pochi giorni dalla festa delle donna, la Lanzillotta è di nuovo dovuta comparire in tribunale.
L’appellativo di “maestra del garage” se lo guadagnò nel 1995 quando, incatenandosi davanti al ministero della giustizia in protesta contro una sentenza del tribunale, raccontò di essere stata costretta a rinunciare alla casa in cui abitava con l’ex marito e a sopravvivere in un garage, che aveva attrezzato con un bagno e acqua corrente. Una vicenda di continue reciproche denunce quella che ha caratterizzato il rapporto tra i due ex coniugi negli ultimi 23 anni tanto che è stata definita la “guerra dei Roses del Tuscolano”.
Ieri la Lanzillotta è dovuta comparire davanti al giudice dopo che il pm Maria Caterina Sgrò le ha notificato una citazione diretta a giudizio per il reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico per aver “attestato falsamente nella dichiarazione di atto notorio del 26 luglio 2007”, presentata nel corso del processo davanti alla sezione della persona e della famiglia della Corte d’Appello “di non possedere alcun immobile su tutto il territorio nazionale”, quando “la Lanzillotta risultava intestataria dell’immobile sito in via Sestio Calvino 176 a Roma in forza di sentenza del tribunale di Roma del 10 gennaio 2006”. La donna, assistita dall’avvocato Salvatore Caldarella, giustificò tale affermazione asserendo che l’assegnazione non era ancora definitiva, circostanza avvenuta il due aprile 2009 con un pronunciamento della Cassazione.
La querelle ha visto due condanne dell’ex marito per due episodi di lesioni che avrebbe provocato alla Lanzillotta: una frattura al setto nasale determinata da una testata, la rottura di entrambi i timpani dopo aver ricevuto due ceffoni. “Sono disperata – ha detto la Lanzillotta – non ce la faccio più, meglio di questa agonia sarebbe la morte”. Ormai non vive più nel garage, ma la maestra ormai in pensione, ha dovuto affrontare anche la battaglia con un grave male e si è vista pure definire dall’ex affetta da un disturbo della personalità borderline con spunti di schizofrenia paranoide. “Non so più che devo fare – ha raccontato – tutta questa storia ha determinato anche la rottura dell’armonia dei rapporti con i miei figli che non vedo più da anni. Tra me e mio marito c'era un'assoluta incompatibilità di carattere, quella per cui ci siamo separati. Certo non immaginavo che si sarebbe arrivati a questo punto".