Fiato sospeso per Claudio Colangelo

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Rocca di Papa è in ansia per Claudio Colangelo. La cittadina castellana vive ore di angoscia dopo la notizia del rapimento del 61enne ricercatore, avvenuto domenica sera nello stato indiano di Orissa. Un’azione rapida e, secondo quanto dichiarato da un cuoco indiano (inizialmente sequestrato ma poi rilasciato dai maoisti, protagonisti dell’azione), avvenuta senza far del male agli ostaggi. In mano ai guerriglieri indiani, i quali lottano contro gli stranieri «che trattano le popolazioni locali come scimmie», c’è anche la guida di Colangelo, il torinese Paolo Bosusco.

Per rilasciare i due italiani i rapitori hanno posto al governo indiano le condizioni in tredici punti: tra questi il rilascio di prigionieri politici e lo stop alle operazioni contro i ribelli maoisti. Ma tra le “cause scatenanti” dell’azione, secondo quanto dichiarato dal leader dei ribelli Shabhasachi Panda, ci sarebbero anche alcune «foto riprovevoli» a donne che facevano il bagno in un fiume della zona, anche se il cuoco indiano che era con Colangelo e Bosusco parla di «trenta persone che ci hanno prelevato mentre preparavamo la colazione vicino a un torrente nella foresta di Gazalbadi».

Le trattative sono aperte e anche il premier Mario Monti ha detto di essere in costante contatto con il ministro degli Esteri Giulio Terzi «che sta seguendo la situazione, attraverso le strutture del ministero, in tempo reale, minuto per minuto ». La notizia ha ovviamente scatenato diverse reazioni. La famiglia si è chiusa in uno stretto riserbo anche se ieri mattina Valeria, la figlia di Claudio, ha parlato ai microfoni di Radio Radio, dove lavora come conduttrice nella trasmissione “Un Giorno speciale”. «Siamo in stretto contatto con la Farnesina che ringraziamo – ha detto la ragazza -. Siccome la situazione è molto delicata non rilasciamo dichiarazioni in questa fase della trattativa, come ci hanno consigliato. Fortunatamente si sono aperte le trattative però non bisogna interferire in nessun modo perché ogni frase detta male può creare problemi che neanche immaginiamo». La ragazza ha poi ringraziato quanti stanno collaborando e manifestando solidarietà alla sua famiglia e ha inviato la sua solidarietà ai parenti della famiglia di Bususco che «speriamo di conoscere prestissimo e di riabbracciare insieme al mio papà. Non siamo nella fase della disperazione, ma della speranza – ha continuato Valeria Colangelo – e anche noi vogliamo essere ottimisti. Sono quelle prove che la vita ti chiede di affrontare e non puoi essere preparato – conclude – A parte l'ottimismo, c’è l'ignoto che spaventa tanto». Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore generale dell’ospedale San Camillo di Roma, Aldo Morrone, che conosce bene Colangelo. «E’ un viaggiatore instancabile che lavora per dare speranza, salute e dignità alle persone che vivono nei principali Paesi in via di sviluppo, soprattutto India e America Latina. Viaggia soprattutto per cercare di dare il proprio contributo in progetti volti al recupero della salute, lavorando al fianco di gruppi locali. Il suo desiderio – ha concluso Morrone – è quello di cercare di scoprire alcune realtà per poter dare un contributo alla salute, alla dignità e all’istruzione all’interno di questi villaggi posti in questi Paesi. Credo che anche in India sia andato con questo scopo».

E ovviamente vicino alla famiglia rocchiggiana c’è anche il sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, che si è recato nell’abitazione dei Colangelo situata nella parte bassa della città. «La figlia mi ha pregato di riferire che non vogliono parlare con nessuno e che preferiscono rimanere in silenzio – spiega il primo cittadino – anche nel rispetto più assoluto delle indicazioni della Farnesina per una vicenda molto delicata, che speriamo si avvii presto a felice soluzione». La Procura di Roma, intanto, ha aperto un fascicolo sul rapimento dei due italiani.

Tiziano Pompili

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